Conte prepara il rimpasto: «Rafforzare maggioranza». Renzi: «Se non è in grado, tocca ad altri»

Conte: «Rafforzare maggioranza». Renzi: «Se non è in grado, tocca ad altri»
6 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 11:19

Chiede coesione alla sua maggioranza, il premier Giuseppe Conte per poter rafforzare anche la solidità della squadra di governo; il rimpasto sembra più vicino. Una ricomposizione dell'esecutivo è quello che il presidente del consiglio sembra offrire a Matteo Renzi. È al tavolo del Recovery plan, dov'è iniziata, che si gioca la partita decisiva tra Conte e il senatore di Rignano. I ministri Dem Roberto Gualtieri, Enzo Amendola, Peppe Provenzano, portano al premier una bozza di piano riscritta, con più investimenti e meno incentivi, più soldi alla sanità, ai giovani, agli asili nido. Pd e M5s fanno trapelare la loro soddisfazione perché le loro richieste sarebbero in gran parte accolte e anche Iv ammette che la direzione sembra quella giusta. La 'road map' prevederebbe ora l'invio nelle prossime ore della bozza ai partiti, un nuovo confronto nelle successive 24 ore con Gualtieri, poi una riunione di sintesi di Conte con i capi delegazione e un Consiglio dei ministri dove mettere alla prova la tenuta dell'accordo, vista la minaccia sul tavolo di dimissioni delle ministre renziane.

Governo, il duello fra Conte e Renzi e lo strano silenzio su un rimpasto solo al femminile

Massimo D'Alema si schiera con Conte: «Non credo che possa passare per la mente di nessuno l'idea di mandare via da Palazzo Chigi l'uomo più popolare del Paese per fare un favore a quello più impopolare».  La strada maestra, dice Nicola Zingaretti, è che Conte porti avanti la sua iniziativa sui contenuti. Anche se, nota un esponente della minoranza Pd, il premier nel suo post su Facebook parla solo di Recovery non degli altri temi come la legge elettorale. Sullo sfondo, resta una trattativa già avviata sul rimpasto. Conte apre a interventi mirati e - dicono dalla maggioranza - anche a cedere a un fedelissimo la delega ai Servizi, non a un Conte ter che passi da sue dimissioni «al buio».

Il rimpasto

Si ipotizza per il Pd un vicepremier come Andrea Orlando e il Viminale per Lorenzo Guerini, con il renziano Ettore Rosato alla Difesa, Stefano Patuanelli che passa alle Infrastrutture, un altro ministro M5s allo Sviluppo economico e il Lavoro che passa a una ministra Pd.

Solo ipotesi. «Se Conte pensa - dice un dirigente Iv - di aver chiuso la verifica di governo con un post su Facebook, non ha capito nulla. Siamo appena all'inizio».

Cosa ha scritto Conte su Facebook

Il premier, dopo un lungo silenzio, ha parlato con un post su Facebook. Il governo ha davanti «sfide imponenti, molto impegnative». «Per raggiungere questi obiettivi occorrono piena dedizione, lucida determinazione, intelligente lungimiranza. Una premessa imprescindibile è rafforzare la coesione della maggioranza e, quindi, la solidità alla squadra di governo. Se percorreremo questo cammino con senso di responsabilità, avremo la più salda garanzia di andare nella direzione giusta, perseguendo l'interesse generale». Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte.

Sul Recovery Plan il premier elogia il lavoro fatto fin qui. «Proprio questa mattina, il ministro dell’Economia Gualtieri, insieme ai ministri Amendola e Provenzano, mi hanno sottoposto una versione più avanzata di quel primo documento. Posso già anticipare che le proposte e le osservazioni sin qui indicate dalle forze politiche si sono rivelate contributi utili ad arricchire e a migliorare il Piano». Lo scrive sempre su Fb il premier. «Adesso dobbiamo correre. Solo così potremo dare all'Italia l'accelerazione che serve a trarla fuori dalle difficoltà del tempo presente e a preservarla dalle ulteriori difficoltà all'orizzonte. Dobbiamo correre insieme».

«La nostra azione di governo» è «mirata a sostenere e migliorare la vita delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese, a tutelare il diritto alla salute dei cittadini, ad assicurare un futuro ai nostri giovani. Qualsiasi altra iniziativa o intervento che si ponga al di fuori di questo tracciato non mi appartiene e non mi riguarda. Questo è il limite che mi sono sempre imposto, dall'inizio del mio mandato».

Renzi: «Nessun rischio voto»

Matteo Renzi però non allenta la pressione sul premier e nell'edizione serale del Tg3 dice anche che «Non c'è nessun rischio di voto anticipato perché la legislatura finisce nel 2023». «Parliamo di contenuti, non di giochi vecchio stile», dice il leader di Iv che si intesta il miglioramento del Recovery citato da Conte.  «Se Italia viva non avesse fatto ciò che abbiamo fatto a dicembre, avrebbero approvato un documento molto diverso», è stato «evitato un pasticcio». Lo ha scritto nella chat dei parlamentari di Italia viva. Renzi spiega che dopo che arriverà la bozza dal governo, ci saranno 24 ore di tempo per presentare osservazioni, prima di un nuovo incontro con Gualtieri. Il senatore sottolinea che Iv attende risposte su tutte le questioni poste nei suoi documenti, non solo il Recovery. La discussione sui contenuti, spiega, viene «prima di quella su formule o nomi». Infine, Renzi annota che i parlamentari di Iv, «soprattutto qualche senatore, continuano a ricevere proposte indecenti» di adesione a un gruppo di «responsabili». Questo dimostrerebbe che un redde rationem in Aula non si può ancora escludere

«Secondo me non esistono i governi di scopo esistono i governi in grado di lavorare. Se Conte è in grado di lavorare faccia altrimenti toccherà ad altri», ha aggiunto al Tg3. «Ha detto che è pronto a venire in Aula, lo aspettiamo lì»

E un governissimo (magari, come auspica Renzi, con Mario Draghi o Marta Cartabia premier) sostenuto da tutti? No, dice il vicesegretario del Pd Andrea Orlando. «Io non credo che mettendosi insieme la destra con la sinistra, noi con Meloni e Salvini si diminuisca la confusione, credo aumenti. Io mi troverei in grande imbarazzo», dice Orlando a Oggi è un altro giorno su Raiuno. 

Beppe Grillo cita Cicerone: «Renzi come Catilina»

«L'8 novembre del 63 a.C., anno cruciale per la storia di Roma, il Console Cicerone pronunciò in senato un severo discorso contro Lucio Sergio Catilina. Ne ripropongo qui un estratto lasciando a voi l'ispirazione per la sua adattabilità nell'affrontare la realtà». Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo, fondatore del M5s, in un post dal titolo «Quo usque tandem (fino a che punto)», in cui cita una orazione di Cicerone contro la congiura di Catilina e invita ad adattare le sue parole all'attuale crisi di governo che vede contrapposti (ma Grillo non li cita) il senatore Matteo Renzi al premier Giuseppe Conte. Grillo riporta una lunga citazione di Cicerone: «Quo usque tandem (fino a che punto) approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? A che limiti si spingerà la tua temerarietà che ha rotto i freni?». E ancora: «Hai diviso l'Italia tra i tuoi; hai stabilito la destinazione di ciascuno; hai scelto chi lasciare al Governo e chi condurre con te. Le porte sono aperte. Vattene! Porta via anche tutti i tuoi. Purifica la città! Tutte le volte che hai sferrato un colpo contro di me, l'ho parato con le mie forze: ma ormai attacchi apertamente tutto lo Stato; vuoi portare alla totale distruzione il Governo e la vita di tutti i cittadini, dell'Italia intera».

© RIPRODUZIONE RISERVATA