Ue, Gentiloni verso gli Affari economici. Oggi i commissari Ue

«A Gentiloni la delaga agli Affari economici, oggi i commissari Ue»
di Antonio Pollio Salimbeni
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Martedì 10 Settembre 2019, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 11:42

BRUXELLES L'appuntamento è per oggi a mezzogiorno quando la presidente della nuova Commissione europea Ursula von der Leyen presenterà la lista dei 26 commissari con l'incarico a fianco. Affari economici, Concorrenza, Commercio o Industria e Mercato interno? Questa la quaterna su cui è ruotato da giorni il nome di Paolo Gentiloni. Non ci sono conferme ufficiali né da parte dello staff di von der Leyen né da parte di Palazzo Chigi, tuttavia l'ipotesi ormai più concreta, e certamente l'aspettativa del governo italiano, è che Gentiloni si aggiudichi il portafoglio degli Affari economici. Così trapela da fonti di Bruxelles. Si tratta di uno degli incarichi più delicati perché costituisce il perno della sorveglianza delle politiche di bilancio. Sarà questa la scelta di von der Leyen?

LE POSIZIONI
Il pendolo oscilla da giorni verso il sì, tuttavia è un fatto che sull'ipotesi Gentiloni si sono sollevate le proteste e le perplessità di diversi governi, sicuramente quelli olandese e finlandese. Preoccupazione anche a Vienna. Perfino ovvie le ragioni: in Italia si è appena chiusa una fase politica caratterizzata da uno scontro aperto con Bruxelles sui conti pubblici (e non solo) tanto da dover evitare per due volte in pochi mesi una procedura per violazione delle regole dopo una retromarcia dello stesso governo (Conte uno). Poi l'enormità del debito nazionale. Infine, il fatto che alla guida di Eurogruppo e Affari economici comunitari ci sarebbero due esponenti del fronte del Sud, rispettivamente il ministro delle finanze portoghesi e, appunto, l'ex premier italiano.
Con Gentiloni agli Affari economici è probabile che il lettone Valdis Dombrovskis resti alle politiche dell'euro con l'incarico di vicepresidente, mantenendo la responsabilità orizzontale sulle strategie di politica economica generale.

IL RICONOSCIMENTO
L'ex premier del Pd agli Affari economici costituirebbe il riconoscimento netto del nuovo corso politico del Paese e rafforzerebbe il fronte a favore di una riforma del Patto di stabilità in senso nettamente favorevole alla crescita. Che aumentino automaticamente le chances del governo di rendere meno ripida la strada per ottenere maggiore deficit è tutto da dimostrare. Certamente all'Italia sarà riconosciuta flessibilità nel 2020, ma a fronte di impegni credibili di riduzione del debito. Va ricordato che rispetto al proprio Paese, un commissario deve procedere con estrema cautela, se non essere più realista del re. A meno che non voglia mettere a rischio la credibilità propria e quella dell'intera Commissione.

Commissione UE, alle 12 nuova squadra. Gentiloni verso Affari Economici
Gentiloni agli Affari economici e monetari della Commissione europea
14 uomini e 13 donne nel team di von der Leyen

In ogni caso le decisioni dell'esecutivo Ue sono collegiali e in fin dei conti a pesare è sempre la valutazione della presidenza. Che, guarda caso, è tedesca. Per questo Berlino, dove Gentiloni è molto stimato, non sembra particolarmente preoccupata. Inoltre, un commissario italiano può sempre far capire meglio alle autorità del proprio Paese che se le politiche di bilancio nazionali fossero nettamente in contrasto con le regole le conseguenze non potrebbero che essere pesanti. La portavoce della Commissione ha indicato che è «normale» si discuta fino all'ultimo momento per chiudere un puzzle di grande complessità, che comporta sia la scelta della persona giusta al posto giusto sia il bilanciamento degli interessi degli Stati membri. Va notato che domani il premier Conte incontrerà a Bruxelles Ursula von der Leyen per spiegarle le novità del nuovo corso governativo nazionale: difficile che il tutto sia stato organizzato senza avere sufficienti garanzie sul portafoglio comunitario accarezzato.

LE CASELLE
Quanto al resto della nuova Commissione, la Concorrenza andrebbe alla francese Sylvie Goulard, il Commercio all'irlandese Phil Hogan, la migrazione all'austriaco Johannes Hahn, la difesa/spazio al greco Margaritis Schinas, lo Stato di diritto alla ceca Vera Jourova, la Finanza al lussemburghese Nicolas Schmit, l'agricoltura al polacco Wojciechowski. Unici vicepresidenti esecutivi l'olandese Frans Timmermans (Clima) e la danese Margrethe Vestager (Digitale). Su 27 commissari (senza membro britannico), comprendendo anche von der Leyen, 13 sono donne. Nella Commissione uscente ce ne sono 9 su 28. Dei 27 commissari 9 sono del partito popolare, 10 del Pde, 6 sono liberali, un verde e un membro è della destra conservatrice (è il polacco Wojciechowski).

 

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