Gasparri: «Giorgia Meloni? Non abbiamo pregiudiziali, ma tra di noi nessuno alzi la voce»

Il senatore di Fi: inutile discutere. Dobbiamo essere seri, maturi e armoniosi. Ce lo chiedono gli italiani

Gasparri: «Non abbiamo pregiudiziali su Giorgia, ma tra di noi nessuno alzi la voce»
di Emilio Pucci
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Martedì 26 Luglio 2022, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 22:15

Per Maurizio Gasparri la scelta del candidato leader è una questione che il centrodestra può risolvere evitando di arrivare a incidenti e fratture. «Ci vuole saggezza e generosità come ha dimostrato Berlusconi in tanti anni di governo».


Per Fratelli d'Italia però bisogna decidere subito. E bisogna scegliere la Meloni, visto che nei sondaggi il suo partito è quello che prende più voti.
«Noi non abbiamo pregiudiziali nei confronti della Meloni. L'attacco goffo contro di lei da parte della sinistra è una vergogna. Comunque si discuterà di tutto al tavolo dei leader. Con serenità. Sarà premiata la responsabilità, inutile alzare i decibel. Occorre una coalizione armoniosa, seria e matura. Questo è quello che chiedono gli italiani».
Ci sono anche altri i nodi da sciogliere sul tavolo della coalizione, a cominciare dai collegi. Fdi ha alzato la voce.
«Invito tutti alla calma. Questa campagna elettorale sarà come una tappa del tour de France. Sarà faticosa. Giusto discutere dei ruoli, di chi farà il centrocampista, chi il mediano e chi l'attaccante. Ma vince la squadra e vincono i programmi. Noi dobbiamo pensare a risolvere i problemi degli italiani. E l'agenda è quella davanti a noi: il caro benzina, l'impennata dell'inflazione, il lavoro. Pensiamo a questo. I problemi sono a sinistra. Non sanno neanche con quale squadra scendere in campo e con quali idee».
Intanto Forza Italia deve affrontare una vera e propria scissione: tanti stanno andando via.
«Chi lascia il partito sbaglia. La storia dovrebbe essere di insegnamento. Fini in pratica fece una scissione da se stesso, fondò un partito che non ebbe alcun futuro. E Ncd? Anche Alfano e i suoi decisero di andare via. Che fine hanno fatto?». Maurizio Gasparri è netto, nei confronti di ha deciso di abbandonare Forza Italia si limita ad una sola parola: auguri».
Senatore però qui c'è una motivazione precisa. Forza Italia ha deciso di non votare la fiducia al premier Draghi.
«Noi abbiamo prospettato al presidente del Consiglio una strada: quella di andare avanti senza grillini. Non si poteva far finta che non fosse successo nulla, è stato il Movimento 5 stelle a causare la crisi e lo stesso Renzi ha rivelato che c'è stato un tentativo di riproporre un esecutivo rosso-giallo con lo stesso Draghi. Noi abbiamo chiesto chiarezza. Non siamo stati noi ad aver tradito il premier».

 


Dai ministri di FI è arrivata un'accusa ben precisa.
«Ripeto, noi abbiamo solo chiesto discontinuità. La verità è che Draghi ha fallito l'esame della flessibilità. La sua qualità non si discute ma avrebbe dovuto ascoltare di più. Con M5s sarebbe stato un non governo, l'esecutivo non sarebbe durato nemmeno un giorno».
Ora c'è un fronte sempre più ampio che rivendica l'agenda Draghi. E in questo fronte ci sono pure la Gelmini e Brunetta.
«Si prospetta per loro un'alleanza con il Pd tramite Calenda. Ripeto, basta considerare i precedenti. Non parlo di non riconoscenza ma di decenza di comportamenti. Hanno avuto incarichi grazie a Berlusconi, non penso proprio che fossero emarginati. Evidentemente hanno voluto pensare solo al proprio incarico senza seguire la linea del leader del partito. Io ho fatto della coerenza la cifra della mia esperienza politica e del mio lungo rapporto con Berlusconi».
Secondo lei ci saranno altri abbandoni?
«C'è da considerare il taglio dei seggi, non escludo che ci sia ancora qualcuno che possa chiedersi se viene notato di più lasciando Forza Italia.

Non bisogna pensare al posticino al caldo ma rimboccarsi le maniche per una campagna elettorale che sarà breve e molto intensa».

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