G20 a Roma, Zingaretti: «Dal Lazio spinta all'innovazione, la battaglia è condividere le cure»

G20 a Roma, Zingaretti: «Dal Lazio spinta all'innovazione, la battaglia è condividere le cure»
di Nicola Zingaretti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 21 Maggio 2021, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 10:41

È un onore e una grande responsabilità ospitare a Roma il Global Health Summit, proprio in questa fase cruciale della lotta al Covid. Dopo un anno e mezzo, stiamo ancora combattendo contro il virus, ma ce la stiamo facendo. C'è un sentimento di speranza che si affaccia, man mano che avanza la campagna vaccinale e raccogliamo i primi importanti segnali sulla sua efficacia. Esistono ancora ostacoli, ma vediamo la possibile fine di questo incubo, grazie alle regole che hanno garantito la nostra sicurezza, grazie al lavoro dei nostri medici e operatori sanitari, e grazie alla scienza e allo straordinario momento di collaborazione internazionale che ha portato al rilascio di vaccini in tempi record.
Il segno che lascerà la pandemia sulle nostre vite è profondo e sarà duraturo. Di sicuro non cancelleremo il dolore di questa esperienza, e il rimpianto per i tanti affetti che il virus ci ha portato via. Ma di tutto ciò che è successo in questi mesi ora dobbiamo fare tesoro: della nostra forza di reazione; della capacità di collaborare per riconquistare le nostre vite; della necessità di investire sulle grandi infrastrutture pubbliche per la salute e nel campo della ricerca.

G20, Raggi: «Roma forte nella pandemia: ha resistito e ha saputo aiutare gli altri»


La salute e il benessere della persona sono diritti sanciti dalla nostra Costituzione: pilastri su cui si regge una comunità. Abbiamo capito tutti, proprio in questi mesi, quanto un buon sistema sanitario sia indispensabile e quanto siamo tutti interdipendenti. Servono reti solide, perché la salute è un bene collettivo che va garantito anche sfruttando le grandi opportunità che offrono le tecnologie e il campo dell'innovazione. Ora non dobbiamo dimenticarlo, ed è importante che la comunità internazionale apra un confronto su questi temi. L'equità nel diritto alla salute e l'accesso di tutti ai servizi sanitari deve essere una delle grandi missioni per la fase di rinascita che si apre, sia su scala nazionale che globale. Anche perché ci sono decisioni importanti da prendere, subito. In primo luogo quella di garantire in tutte le aree del mondo l'accesso ai vaccini, come abbiamo chiesto assieme ai premi Nobel per la Pace Muhammad Yunus e José Ramos Horta, a 250 leader di tutto il mondo e con il milione di persone che hanno firmato l'appello per il vaccino bene comune.
Io sono orgoglioso di essere presidente di una delle Regioni che in questa battaglia cruciale ha avuto e sta avendo un ruolo importante, con un contributo considerevole in termini di assistenza sanitaria, di innovazione e di ricerca. La nostra regione ha affrontato con serietà la sfida della lotta al Covid e ha dimostrato una capacità di organizzazione che molti non si aspettavano. Oggi invece possiamo dire che esiste un modello Lazio nel contrasto alla pandemia e nella campagna vaccinale. Nessuno ci ha regalato niente: i successi di questi mesi sono frutto prima di tutto di un grande lavoro per riportare il sistema sanitario del Lazio sui binari dell'efficienza e valorizzare le sue eccellenze. Siamo usciti dal commissariamento, abbiamo aumentato in questi anni la qualità delle cure. Grazie al risanamento dei conti abbiamo potuto investire sulle strutture sanitarie e sulle nuove tecnologie. Abbiamo ricominciato finalmente ad assumere personale e portare una nuova generazione di medici, infermieri e operatori nelle nostre strutture.
Ora bisogna andare avanti. L'emergenza, seppure dolorosa, ci ha dischiuso una porta sul futuro. Siamo quindi oggi chiamati a un immenso sforzo di innovazione e riorganizzazione. Le grandi frontiere della sanità di domani saranno la telemedicina, la teleriabilitazione e la digitalizzazione dei servizi di prevenzione e la medicina di prossimità. Ne abbiamo parlato per anni, ma all'improvviso di fronte alla necessità queste innovazioni anche nella nostra regione hanno subito un'eccezionale accelerazione, che non va arrestata.
Ora è tempo di fare un grande salto nel futuro: Roma e il Lazio dovranno essere uno dei motori internazionali per l'equità, la diffusione e l'innovazione nelle cure e nell'assistenza alle persone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA