Oltre a Fosson (ex senatore della Repubblica) hanno ricevuto un avviso di garanzia nelle scorse settimane anche gli assessori regionali Laurent Viérin (turismo e beni culturali), ex presidente della Regione, e Stefano Borrello (opere pubbliche), e il consigliere regionale Luca Bianchi. Questi ultimi tre sono già stati interrogati dagli inquirenti. L'inchiesta è coordinata dal pm Valerio Longi.
E Antonio Fosson sapeva di essere indagato quando, il 6 dicembre scorso, ha approvato - con il resto della Giunta - la richiesta di costituzione di parte civile dell'amministrazione regionale nel processo Geenna - contro la 'ndrangheta in Valle d'Aosta - da cui deriva l'inchiesta Egomnia che lo vede coinvolto.
Nell'esercizio delle funzioni prefettizie attribuitegli dalla Statuto speciale, il 21 novembre scorso Fosson aveva fatto sapere, intervenendo durante il Consiglio regionale, di aver trasmesso «da qualche giorno» al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese le due relazioni relative alle verifiche avviate nei comuni di Aosta e Saint-Pierre sull'eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento mafioso. Verifiche che erano scattate a seguito dell'arresto di tre eletti nell'ambito dell'operazione Geenna.
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