Si svolgerà il 20 ottobre nell'Aula di Montecitorio la discussione della mozione del Pd, presentata dalla capogruppo Serrachiani, sullo scioglimento di Forza Nuova e delle organizzazioni neofasciste. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il testo è stato calendarizzato su richiesta dei democratici. Ma prima? Martedì prossimo (19), ci sarà l'informativa del ministro Lamorgese, come richiesto da Pd, Italia Viva, Leu e M5S sulle devastazioni e gli scontri di sabato scorso. La battaglia in Parlamento sarà dura e dopo la presentazione del documento della sinistra ci saranno anche le lotte intorno a quello del centrodestra, in cui Berlusconi-Meloni-Salvini hanno trovato l’accordo per dire «no a tutti gli estremismi» e «vanno sciolti tutti i gruppi violenti».
Intanto FdI va all’attacco.
Lo scioglimento del gruppo neofascista di Fiore è un percorso, però, tutt’altro che semplice. Sia per un fatto politico, ovvero perché la Lega fa parte del governo e non vuole affatto lo scioglimento del movimento di Fiore. Che se avverrà creerà una frattura nella maggioranza di governo che difficilmente Draghi può auspicarsi. Ma c’è anche un fattore di fondo che è di grande rilevanza. Mai prima d’ora, infatti, un partito è stato sciolto con un decreto legge del governo. L’unico precedente è rappresentato da Ordine Nuovo, che fu sciolto nel 1973 dal ministero dell’Interno a seguito di una sentenza. Sentenza che, nel caso di Forza Nuova non c’è. Per questo il premier si muove con estrema cautela, anche e soprattutto in considerazione del fatto che, all’interno delle forze di maggioranza che sostengono il governo, i pareri non sono unanimi. Se Pd e M5S, infatti, sono favorevoli allo scioglimento del partito di estrema destra, altrettanto non si può dire di Forza Italia e Lega, che hanno già espresso la loro contrarietà alla mozione presentata dal Pd e dagli altri contro “tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista”, a cominciare da quello autore delle violenze a Roma e dell’assalto alla sede della Cgil. In Parlamento, comunque, la sinistra rossogialla voterà la propria mozione e la destra voterà a sua volta il proprio documento. Mentre Palazzo Chigi prende tempo.
Forza Nuova, Draghi valuta decreto per scioglierla ma la maggioranza litiga sui neofascisti
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