Papa Francesco e Giorgia Meloni: l'Italia ha bisogno di speranza e di figli, donne costrette a scegliere tra lavoro e maternità

Papa Francesco e Giorgia Meloni: l'Italia ha bisogno di speranza e di figli, donne costrette a scegliere tra lavoro e maternità
di Franca Giansoldati Francesco Malfetano
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Venerdì 12 Maggio 2023, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 10:34

Roma - «Le più danneggiate sono proprio loro, giovani donne spesso costrette al bivio tra carriera e maternità, oppure schiacciate dal peso della cura per le proprie famiglie, soprattutto in presenza di anziani fragili e persone non autonome». Papa Francesco parla a cuore aperto dal palco dell'Auditorium della Conciliazione dove si svolge la terza edizione degli stati generali della natalità. Accanto a lui c'è la premer Giorgia Meloni che annuisce. Si capisce che c'è intesa sull'argomento. «Dalla crisi non si esce da soli ma uniti». Gli applausi scandiscono i discorsi, prima quello della Meloni (vestita con un abito color polvere che per effetto delle luci sparate sembra bianco candido, come quello di Bergoglio).

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Prima di attaccare a leggere il suo intervento il Pontefice si è lasciato andare ad un ricordo personale che lo ha colpito e che, a suo parere, rende bene la fotografia di una Italia con pochi bambini. «Durante una udienza, recentemente, mi si è avvicinata una signora di 50 anni e mi ha chiesto di benedire il suo bambino. Poi ha aperto la borsa e ho visto un cagnolino. Ho perso la pazienza e le ho detto che tanti bambini hanno fame». Non è la prima volta che fa affiorare il fenomeno degli animali trattati ormai come bambini.

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La Meloni che lo ha preceduto al microfono ha ribadito con forza gli stessi concetti, insistendo sul fatto che bisogna dare vita a un nuovo clima basato dalla speranza. Quella demografica «è una sfida - sottolinea - che portiamo avanti non con impostazione dirigista, ma con l'approccio sussidiario, di chi crede che il compito dello Stato sia creare le condizioni favorevoli, con l'ambiente normativo e soprattutto sul piano culturale, alla famiglia, all'iniziativa, allo sviluppo, al lavoro». Poi ripete che non deve essere uno scandalo ribadire che i bambini nascono da un maschio e una donna. «Non può essere un tabù. Così come denunciare gli uteri in affitto». 

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Papa Francesco, in buona sostanza, chiede all'Italia misure e politiche tali da mettere i giovani nelle condizioni di mettere in cantiere una famiglia. Cosa che oggi risulta sempre più difficile per gli evidenti ostacoli «che interpellano la politica, perché - sottolinea il Pontefice - è sotto gli occhi di tutti che il mercato libero, senza gli indispensabili correttivi, diventa selvaggio e produce situazioni e disuguaglianze sempre più gravi. E ancora, per descrivere il contesto in cui ci troviamo, penso a una cultura poco amica, se non nemica, della famiglia, centrata com’è sui bisogni del singolo, dove si reclamano continui diritti individuali e non si parla dei diritti della famiglia. In particolare, vi sono condizionamenti quasi insormontabili per le donne». Ad un tratto ripete che i figli ormai li fanno le famiglie benestanti per via dei costi che comporta: «con la conseguenza che solo i più ricchi possono permettersi, grazie alle loro risorse, maggiore libertà nello scegliere che forma dare alle proprie vite. E questo è ingiusto, oltre che umiliante».  

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La nascita dei figli per il Papa e per la Meloni resta l’indicatore principale per misurare la speranza di un popolo. «Se ne nascono pochi vuol dire che c’è poca speranza.

Ho saputo - dice Francesco - che lo scorso anno l’Italia ha toccato il minimo storico di nascite: appena 393 mila nuovi nati. È un dato che rivela una grande preoccupazione per il domani» sottolinea il Papa che si scusa per non parlare in piedi ma da seduto. Il dolore della gamba lo affligge ancora. 

Entrambi concordano che per superare il problema della denatalità occorrono politiche lungimiranti e, aggiunge Francesco, non «steccati ideologici». Al momento i principali ostacoli per i ragazzi riguardano l'incertezza lavorativa, gli scarsi incentivi, gli sgravi fiscali e politiche tagliate su misure per le giovani mamme. 

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