Farina di grillo, larva, locusta. Le regole per gli insetti sugli scaffali: dall'allerta allergia ai reparti appositi nei supermercati. I 4 decreti del governo

A tavola, ognuno libero di mangiar quel che vuole. Ma prima patti chiari. Il governo Meloni interviene sui "novel food", la nuova frontiera alimentare targata Ue che prevede l'arrivo sui banchi del supermercato tavole (anche italiane) di insetti e derivati.

Farina di grillo, larva, locusta. Le regole per gli insetti sugli scaffali: dall'allerta allergia ai reparti appositi nei supermercati. I 4 decreti del governo
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Venerdì 24 Marzo 2023, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 11:09

Larve, grilli, locuste, temiti. A tavola, ognuno libero di mangiar quel che vuole. Ma prima patti chiari. Il governo Meloni interviene sui "novel food", la nuova frontiera alimentare targata Ue che prevede l'arrivo sui banchi del supermercato tavole (anche italiane) di insetti e derivati.

Sic dixit Ue: è obbligatorio adeguarsi. Ma con dei paletti. A piantarli Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e la Sovranità alimentare. Quattro decreti per regolare l'uso e la vendita delle farine dei rispettivi insetti al centro della regolamentazione Ue. 

I PALETTI A TAVOLA

Farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gilla. «Pensiamo serva un'etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti», annuncia il ministro plenipotenziario di FdI.

Non solo sarà dunque necessaria un'etichetta specifica.

Ma all'interno dei supermercati dovranno esserci «scaffalature apposite in cui sia visibile la provenienza», dice Lollobrigida. «Dobbiamo rafforzare la capacità di discernimento delle persone. Abbiamo tentato di affrontare l'argomento seguendo le direttive europee, ma il tema riguarda il nostro modello di consumo».

Insomma, gli insetti sbarcheranno nei supermercati italiani. Ma non ci sarà il rischio di inserirli nel carrello per sbaglio. A loro saranno dedicati reparti ad hoc. Destinati, questa almeno è la scommessa del governo, con un guanto di sfida ai dettami Ue, a restare vuoti, deserti. Ma cosa c'è, concretamente, nei decreti del governo?

ARRIVANO LE LOCUSTE

Si parte dalla farina e i prodotti a base di Locusta migratoria. Un insetto ortottero della famiglia degli Acrididi da cui si può derivare una farina per impastare pane, cracker e simili. Obbligatorio d'ora in poi mettere in guardia con un'etichetta in bella vista da possibili rischi. Fra questi, reazioni allergiche nei consumatori «con allergie note ai crostacei e a prodotti a base di crostacei», ma anche ai molluschi e gli acari della polvere. Indicazioni «ben vibili e non oscurate» per non confondere il cliente che si avventura nel nuovo "reparto insetti" del supermercato. 

I VERMI DELLA FARINA

Nome in latino: "Alphitobius diaperinus". Detta altrimenti: vermi della farina. Sbarcheranno anche loro nei supermarket e (per chi vorrà/oserà) sulle tavole italiane. Congelati, essiccati, in polvere o impastati. Una prelibatezza in molti Paesi asiatici. In Italia? Si vedrà. Anche qui il governo detta regole ferree. Oltre all'alert per le allergie (simili a quelle provocate dalle locuste) scatteranno sanzioni salate per chi non indicherà sulle confezioni, in bella vista, il Paese di provenienza. E se la polvere di vermi finisce negli integratori, saranno vietati ai minorenni. 

TARME IN TAVOLA

E' conosciuta per infestare cucine e dispense e contaminare la farina. Ora, nella farina potrebbe entrarci. La tarma della farina, o "Tenebrio Molitor" che dir si voglia, è il terzo insetto pronto ad approdare nel menù dell'alimentazione italiana. La famiglia è quella dei coleotteri. Essiccata, è molto apprezzata in cucina in Cina e nel Sud Est asiatico. Altrove, è utilizzata per il mangime di animali, uccelli per lo più.

Il decreto firmato dai ministeri di Agricoltura e Salute apre al commercio delle "larve gialle" della farina, da consumarsi congelate, essiccate o in polvere. Ma con le solite precauzioni: etichette in vista, provenienza e allergie indicate sulla confezione. 

GRILLI E DERIVATI

Acheta domesticus. Più semplicemente: grillo. Ecco il quarto innesto nella dieta made in Italy. Ed è un caso a parte, perché, tranne in Italia, l'uso dei derivati del grillo è diffusissimo un po' ovunque nel mondo, Europa inclusa. Specie la farina, utilizzata per snack, cracker, barrette proteiche. Non ci sarà il rischio di confonderlo tra gli scaffali del supermercato. La farina di grillo non si chiamerà farina, ma «polvere parzialmente sgrassata di Acheta».

Il grillo è un vero concentrato di proteine, ricordano le aziende produttrici che ora esultano per il via libera Ue. Se nella carne di bovino in media la percentuale di proteine ondeggia tra il 22 e il 26%, nella farina di grilli può raggiungere il 60%. Piace e non poco, il commercio di grilli e derivati, agli ambientalisti. Per produrre 200 chili di farina di grilli occorrono due metri cubi di terra, per farne altrettanti di carne bovina un intero ettaro. 

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