Expo, archiviata l'accusa di turbativa d'asta per Sala

Expo, archiviata l'accusa di turbativa d'asta per Sala
di Claudia Guasco
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Venerdì 5 Ottobre 2018, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 21:09
MILANO Archiviazione. Si chiude così l’accusa di turbativa d’asta relativa al verde del maxi appalto per la Piastra di Expo nei confronti del sindaco di Milano Giuseppe Sala, iscritto al registro degli indagati nella veste di ex commissario unico dell’Esposizione universale. Un’archiviazione che riguarda anche l’ex manager di Ilspa Pierpaolo Perez, l’ex dg Ilspa Antonio Rognoni e Carlo Chiesa, ex responsabile unico del procedimento.

NESSUNA DISCRIMINAZIONE DEI CONCORRENTI
L’aver «stralciato» dal maxi appalto per la Piastra dei Servizi di Expo la «fornitura» delle cosiddette «essenze arboree», ossia le aree verdi da piantumare nel sito espositivo, non ha creato alcun «ingiusto vantaggio o danno per alcuno dei concorrenti», scrive il gup Giovanna Campanile nel provvedimento con cui ha accolto la richiesta dei sostituti pg Massimo Gaballo e Vincenzo Calia di archiviare l’accusa di turbativa d’asta che era contestata a Sala, difeso da Salvatore Scuto e Stefano Nespor. Quello «scorporo» della fornitura, chiarisce il giudice, «è stato utilizzato per rientrare nell’importo complessivo dell’appalto, che appariva inidoneo a coprire i costi dell’opera, senza che questo possa costituire in alcun modo turbativa, non derivando da questa operazione ingiusto vantaggio o danno per alcuno dei concorrenti». E «in assenza di discriminazione nei confronti di alcuno dei concorrenti», conclude il gup, non c’è reato. Già i sostituti pg nel dicembre 2017 avevano stabilito, chiedendo l’archiviazione per l’ex commissario unico e gli altri indagati, che non si era «verificata alcuna turbativa neppure potenziale della gara» sulla Piastra quando dall’appalto era stato scorporato il capitolo sul verde, anche perché non era stato «avvantaggiato alcuno dei concorrenti». Rileggendo gli stessi atti, però, la Procura generale aveva contestato a Sala l’abuso d’ufficio per l’affidamento diretto, senza gara, alla Mantovani spa della fornitura di seimila alberi, una parte del capitolo delle aree da piantumare. Ma da quest’ultima accusa è stato poi prosciolto dal gup dopo l’udienza preliminare, anche se i pg hanno presentato ricorso in appello (deve essere fissata un’udienza).

TESTIMONIANZA CHIAVE
La difesa di Perez, rappresentata dal legale Giovanni Briola, spiega di aver «sempre creduto nell’innocenza» dell’ex manager Ilspa e che il giudice ha certificato, accogliendo la linea difensiva, che «non ci fu alcuna alterazione della gara».
I pg, in un primo momento, avevano contestato la turbativa sulla gara indetta nel 2011, perché non era stato modificato il prezzo della gara «nonostante lo stralcio della fornitura di essenze arboree». Il gup, però, valorizza la testimonianza di un ingegnere incaricato dell’audit esterno su Expo, il quale ha chiarito che «la possibilità di mantenere costante il prezzo a base di gara modificando le singole voci» era «tecnicamente possibile, stante la mancanza a monte dello specifico quadro tecnico economico dell’appalto Piastra, per cui in astratto parti di opere potevano essere incluse o escluse dall’appalto, limitandosi a garantire il rispetto della somma» della base d’asta. In un altro filone del procedimento, invece, Sala è a processo per falso per la retrodatazione della nomina di due commissari di gara.
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