Euro 2020, asse Raggi-Fico per avere il commissario

Euro 2020, asse Raggi-Fico per avere il commissario
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 14 Giugno 2019, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 13:33
Dopo il Salva-Roma, ora si litiga su Euro 2020. Solo che la disputa - stavolta a tema pallonaro anziché contabile - non è tra alleati di governo, insomma tra gialli e verdi, ma si consuma all'interno del Movimento 5 Stelle. Tutto ruota attorno a un emendamento di maggioranza al decreto Crescita, presentato lunedì insieme al Salva-Comuni (il Salva-Roma riformulato), che introduceva la figura del commissario per organizzare gli europei di calcio del 2020. A Roma infatti toccherà uno degli eventi principali, il match d'esordio, più altre tre partite. Solo che l'iter per preparare la manifestazione è in grande ritardo - tocca ancora trovare, per esempio, la fan zone dei tifosi - ecco perché il Campidoglio aveva chiesto che un delegato del governo gestisse tutte le operazioni, con poteri rafforzati rispetto al Comune.

Obiettivo: accorciare i tempi. Sembrava fatta, dato che anche alcuni esponenti della Lega avevano avallato l'operazione, poi però l'emendamento è stato dichiarato inammissibile dai presidenti delle Commissioni Bilancio e Finanze, quindi il leghista Claudio Borghi e la stellata Carla Ruocco. Proprio su quest'ultima si è riversata l'ira di Raggi. Che da ieri ha alzato il pressing per resuscitare la norma, ritenuta essenziale a Palazzo Senatorio. Ci sono stati contatti col presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, che con Raggi da sempre ha un ottimo feeling. Il numero uno di Montecitorio, difatti, ha il potere di riammettere un emendamento. È l'ultima carta.

«INTESA FRA GRUPPI»
Nel M5S c'è però chi spera di chiudere la vicenda prima. Se ci fosse l'accordo fra tutti i gruppi, il passaggio sul commissario di Euro 2020 potrebbe essere reintrodotto nel provvedimento già in Commissione. La stessa Ruocco, a dire il vero, si augura una soluzione: «Screzi con Raggi? Macché. Abbiamo dichiarato inammissibili tanti emendamenti, in questi giorni, su un'infinità di temi. Il punto è che gli europei di calcio non c'entrano con il perimetro del decreto Crescita. E noi, come presidenti di Commissione, solo a quello dobbiamo badare. Ma se c'è un'intesa fra tutti i gruppi, come è avvenuto in altri casi, si può procedere». Già ieri si sono registrati contatti informali tra i capigruppo. Secondo Stefano Fassina, deputato di Leu, «si potrebbe arrivare a un'intesa».

IL DEBITO
Quando? Non prima di lunedì. Le due Commissioni ieri si sono aggiornate alla prossima settimana. Lunedì dovrebbe essere votato anche il passaggio sul debito del Campidoglio. Non dovrebbero arrivare sorprese, almeno su questo punto: Lega e M5S hanno trovato un accordo.
Resta da vedere, invece, se il Comune di Roma la spunterà nel match sugli europei di calcio. Daniele Frongia, assessore allo Sport e braccio destro di Raggi, fa capire che il Campidoglio, sul commissario, ci punta eccome: «Il provvedimento proposto dal governo sugli europei serve a velocizzare l'iter, per preparare la Città al grande evento che vedrà Roma al centro del calcio mondiale, con la partita inaugurale e altri tre match». Serve insomma, secondo l'assessore allo Sport di Roma, «un grande lavoro di squadra tra Roma Capitale, la Figc, L'Uefa, il Coni, Sport e Salute, un lavoro che porterà alla nostra città lustro e un eccezionale indotto».

Il cronometro però corre. Più in fretta dei ritmi paludati della burocrazia capitolina. «La verità - ammette Frongia - è che la candidatura di Roma è nata nel 2014 ma siamo riusciti ad avviare l'iter concretamente solo lo scorso anno, quando per la prima volta il governo ha risposto alle richieste del Campidoglio. Ora per tutelare l'evento, che è di rilevanza internazionale e non riguarda solo Roma, l'emendamento all'esame in Commissione Bilancio serve a recuperare il tempo perduto e accelerare i processi in corso per preparare al meglio la città».
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