Energia, allarme Ue. Draghi: «Tuteleremo consumo e imprese»

Energia, allarme Ue. Draghi: «Tuteleremo consumo e imprese»
di Luca Cifoni
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 11:55

L’allarme è scattato in tutta Europa. E non da ieri. La combinazione di una serie di fattori sfavorevoli, unita all’avvio del percorso di transizione ecologica a livello continentale, sta facendo scattare verso l’alto i prezzi energetici, prospettando una stagione autunnale difficile per i consumatori. Di questa situazione ha preso atto ieri anche il vicepresidente della commissione europea Frank Timmermans, responsabile per il clima, che ha però voluto difendere la scelta fatta dall’esecutivo comunitario. Se i rincari dipendono sia dall’andamento del prezzo del gas sia da quello della C02 (condizionato proprio dalla svolta politica verso le rinnovabili) l’esponente socialista olandese ha voluto evidenziare che quest’ultima componente pesa solo per un quinto degli incrementi totali. Ed ha quindi attribuito la situazione attuale anche ai ritardi accumulati finora: «Se avessimo avuto il Green Deal cinque anni fa non ci troveremmo in difficoltà oggi per il semplice fatto che saremmo meno dipendenti dai combustibili fossili e dal gas naturale». Allo stesso tempo Timmermans si rende perfettamente conto della necessità di sostenere le fasce sociali più deboli in questa fase, anche per evitare una resistenza diffusa che renderebbe ancora più difficile raggiungere l’obiettivo.

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L’IMPEGNO
E proprio su questo delicato aspetto ieri si è soffermato anche Mario Draghi. «Vogliamo accelerare l’impegno di decarbonizzazione, ridurre le emissioni e puntare su tecnologie all’avanguardia come l’idrogeno, su cui c’è una collaborazione strutturata a livello europeo - ha osservato il presidente del Consiglio - i tempi di questo processo devono essere ambiziosi, ma compatibili con le capacità di adattamento delle nostre economie e lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell’affrontare i costi di questa complessa trasformazione».

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La richiesta di interventi ieri è arrivata al governo praticamente da tutte le forze politiche. Il segretario del Pd Letta ha sollecitato, contro un aumento «assolutamente eccessivo» delle tariffe, la riduzione una tantum degli oneri di sistema. Il leader della Lega Salvini ha invece fatto sapere di aver parlato con il ministro Cingolani, chiedendo all’esecutivo un intervento che parta dalla componente fiscale delle bollette. Una mossa che includa il contenimento dell’Iva è stata proposta anche dal Movimento Cinque Stelle e da Forza Italia.
La Spagna, che condivide la stessa emergenza, a fronte di un aumento della tariffa quantificato nel 34% ad agosto ha già annunciato un intervento di per calmierare i costi, che comprende anche il taglio delle tasse gravanti sull’elettricità.

E in direzione analoga si dovrebbero muovere anche altri Paesi europei.

LA PROSPETTIVA
In prospettiva, le tensioni sui prezzi potrebbero almeno in parte rientrare, per quanto riguarda la componente legata alle quotazioni del gas (decisivo per la produzione elettrica) ma questo difficilmente avverrà prima del prossimo anno. I fattori che incidono sono diversi. Da una parte ci sono quelli stagionali: una primavera relativamente più fredda ha ridotto le riserve di gas, in una fase in cui anche la produzione eolica è stata più bassa, a causa di una minore velocità media dei venti.

Contemporaneamente la richiesta indotta dalla ripresa economica mondiale, in Europa ma anche in Asia, ha contribuito a far salire le quotazioni del gas a livello internazionale. E pesa anche l’incertezza sull’effettiva entrata in funzione del gasdotto Nord Stream dalla Russia alla Germania: l’impressione degli analisti è che quando la situazione su questo fronte si sbloccherà, anche i prezzi inizieranno ad invertire la propria direzione. È destinato però a permanere l’impatto del prezzo della CO2, che sale proprio per gli obiettivi climatici più ambiziosi annunciati dall’Unione europea. Solo quando questi saranno più vicini, con l’incremento dell’energia prodotta attraverso le fonti rinnovabili, si potranno vedere effetti favorevoli per i consumatori: è proprio questa la difficoltà della transizione.

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