Commissariati. Nella guerra a «cacicchi e capibastone», Elly Schlein prova a passare dalle parole ai fatti. E il primo atto del nuovo corso è rivoluzionare il Pd in Campania: addio ai fedelissimi di Vincenzo De Luca, il governatore "sceriffo" col quale la segretaria del Pd pare già aver ingaggiato una sfida a distanza (senza mai neanche citare il suo nome). E benvenuto invece ai nuovi commissari scelti dal Nazareno: Susanna Camusso, ex leader della Cgil oggi senatrice, e Antonio Misiani, senatore dem in predicato di diventare nuovo responsabile economico della nascente segreteria dem. La prima col ruolo di resettare il partito a Caserta, il secondo nuovo plenipotenziario regionale.
L'azzeramento
Un azzeramento annunciato, dopo il caos esploso nella regione proprio durante la campagna di tesseramento per le primarie: a Sessa Aurunca, per fare un esempio, erano arrivate 1035 richieste di nuove tessere, a fronte di circa 1.200 voti totali riportati dai dem alle ultime politiche.
Ed ecco che ora arrivano i nuovi commissari, col compito (non facile) di rimettere ordine tra le sezioni e gli iscritti locali. per questo Schlein ha puntato su esterni alla realtà campana: Misiani, che è bergamasco, e Camusso (milanese, ma eletta al Senato in un collegio campano). «Durante la campagna per il congresso avevo denunciato situazioni opache - ha tuonato ieri Schlein - Non voglio più vedere situazioni opache, pacchetti di tessere e capibastone o persone che si sentono padroni dei circoli, bisogna essere coerenti con quello
che si dice».
La sfida al goevrnatore
Ma in molti leggono la mossa come un guanto di sfida lanciato proprio al governatore "sceriffo", Vincenzo De Luca, che alle primarie aveva sostenuto il rivale Stefano Bonaccini. Con De Luca, Schlein ha già fatto capire che non ammetterà deroghe: per lui non ci sarà alcun terzo mandato alla guida della Regione. Ma il governatore, giura chi lo conosce, non intende "arrendersi" senza dare battaglia. Due giorni fa, nella direzione del partito che ha eletto segretario a Napoli il candidato unitario Giuseppe Annunziata, ha rivendicato l'autonomia del territorio: «Le questioni campane si decidono qui, non a Roma o alle Nazioni Unite». La battaglia, insomma, è appena cominciata.