Elly Schlein e l'armocromista, nel Pd scoppia la polemica (ma Renzi e FdI la difendono)

Se nelle ultime 24 ore "armocromia" è impennata nelle ricerche Google degli italiani, figurarsi tra le truppe parlamentari del Pd

Elly Schlein e l'armocromista, nel Pd scoppia la polemica (ma Renzi e FdI la difendono)
di Francesco Bechis
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Venerdì 28 Aprile 2023, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 10:34

Nel Pd è ufficialmente scoppiato il caso. Il "cromo-gate" della segretaria Elly Schlein arrovella donne e uomini del Nazareno ormai da più di un giorno. Ora, il dubbio è dei più seri. Per le amministrative meglio un trench color salvia mediterranea o un cappotto blu inverno? E occhio alle europee, ché la campagna elettorale è alle porte e un "power dressing" potrebbe azzopparla, perfino comprometterla.

 

IL CASO

Se nelle ultime 24 ore "armocromia" è impennata nelle ricerche google degli italiani, figurarsi tra le truppe parlamentari del Pd.  Armocromica è infatti Schlein, la segretaria e leader outsider che in un'intervista a Vogue, la più patinata delle riviste, ha confessato di fare affidamento a un'"armocromista" e "personal shopper", Enrica Chicchio, per abbinare vestiti e borse al look di giornata.

Da listino la consulenza costerebbe 300 euro l'ora, ma «con Elly abbiamo un forfait», ha confessato Chicchio in un'intervista a Repubblica. 

Ebbene, a due giorni dalla confessione modaiola della segretaria dem il dibattito si scalda e appassiona in un Pd che è già una polveriera, tra fuoriusciti (Enrico Borghi, Andrea Marcucci, ora anche Caterina Chinnici) e fuoriuscenti (soffre ma resiste, per ora, l'arci-rivale di Elly Stefano Bonaccini).

LE POLEMICHE

Tra i divanetti del Transatlantico è l'unico vero argomento a ravvivare l'interesse degli onorevoli dem. Il capitombolo del governo sul Def, al confronto, è materia soporifera. Va da sé che il polverone armocromico montato intorno alla segretaria "ZTElly" rallegra non poco i rivali interni. Vincenzo De Luca, governatore della Campania nella trincea della minoranza dem, si stroppiccia gli occhi di fronte al casher orario dell' "amica" di Elly, Chicchio. «Cacchio, verrebbe da dire». Di più: lo "sceriffo" di Salerno è pronto a inviare un cv per ambire al ben pagato ruolo: «Potrei fare anche di meglio».

Fra i riformisti messi all'angolo al Nazareno c'è chi la prende con meno ironia e spera davvero - forse illudendosi - che sul cromo-gate possa scivolare la leadership di Schlein, «non gliela perdoneranno mai». Né basta agli occhi delle minoranze la visita a favor di telecamere di Elly alla Caritas questo pomeriggio per reimporre l'immagine di un partito più sociale che social. 

 

LE DIFESE (ANCHE DA DESTRA)

E se nessuno dentro al partito se la sente di difendere le armocromiche e legittime (per carità) esigenze della segretaria, neanche dal suo cerchio magico, è da fuori che arriva il pronto-soccorso ad Elly. Tra i primi a scacciare polemiche e malelingue c'è Matteo Renzi. Che tra il serio e il faceto spezza una lancia per la leader Pd:  «Trovo assurdo attaccare Schlein per la sua personal shopper o la sua armocromista. Sarò vecchia maniera ma non mi interessa sapere quanto prende la sua consulente di immagine o chi la paga. A me interessa la politica», confessa l'ex premier e leader di Italia Viva.

Non solo. A schierarsi con il "diritto all'eleganza" (copyright Soumahoro) di Schlein ci pensa addirittura un ministro del governo Meloni. Dice Daniela Santanché che «ognuno è padrone della propria vita» e dunque Elly, spiega la titolare del Turismo di FdI, «come persona e come donna per me può fare tutto quello che meglio crede».

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