Elezioni in Veneto: Le Monde incorona in anticipo Zaia, ma ​Lorenzoni non si arrende

Veneto, Le Monde incorona in anticipo Zaia, ma Lorenzoni non si arrende
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Venerdì 18 Settembre 2020, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 00:33

«Non è tutto già scritto» aveva detto Matteo Salvini del Veneto, guardando i sondaggi monstre per la Lega e Luca Zaia. Ma, a 48 ore dal voto delle Regionali, nessuno scommetterebbe su un cambio di copione tanto improvviso da ribaltare la sfida tra il governatore più popolare d'Italia e il suo avversario di Pd e centrosinistra, Arturo Lorenzoni.

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Così è parsa una sorta di pre-incoronazione l'intera pagina che oggi ha dedicato al politico trevigiano il quotidiano parigino «Le Monde» , «Luca Zaia, il nuovo campione della Lega», Un ritratto del presidente veneto uscente, che «forte di una eccellente gestione della crisi sanitaria - scrive Le Monde - mette nell'ombra il capo del suo partito, Matteo Salvini, di cui non condivide la linea estremista e anti-europea». Un modo, anche Oltralpe, per inquadrare la (possibile) futura sfida in casa Lega-centrodestra per la guida del Paese. Lorenzoni, il prof civico scelto scelto a febbraio dai Dem come anti-Zaia, interprete di un'idea di riformismo partecipato, lontano dai partiti, si batte orgogliosamente, nonostante il Covid che lo ha fermato ai box . Punta sul programma, su un Veneto che «ha l'occasione per cambiare».
 

«Veneto innovativo»

«Sarà un Veneto innovativo, attrattivo, plurale e solidale - ha detto oggi - Un Veneto integrato tra le regioni più dinamiche d'Europa, aperto al mondo e al futuro». La parola d'ordine è «costruire reti», nei trasporti pubblici, nei servizi socio-sanitari, in quelli turistici. Una cosa unisce entrambi: la preoccupazione per l'affluenza, che anche per via del Covid - Lorenzoni voterà con il seggio a domicilio, essendo in isolamento - potrebbe impattare su una percentuale che in Veneto non è mai scesa sotto il 50%. Nel 2015 andò alle urne il 57,17%, 2 milioni 296.000 elettori. Praticamente gli stessi che Zaia portò ai seggi nell'ottobre di due anni fa per il referendum sull'autonomia. «L'appello che faccio, nel rispetto delle idee di ognuno - ha detto così Zaia - e di andare a votare, andare a votare in forza, affinchè il Veneto sia ancora al primo posto a livello nazionale nell'affluenza». Su questo sì, è d'accordo anche il suo avversario: «un grande segnale di civiltà».
 

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