Quirinale, la tabella di marcia: dal via libera alla manovra all'ipotesi elezioni, cosa succede ora

Quirinale, la tabella di marcia: dal via libera alla manovra all'ipotesi elezioni, cosa succede ora
di Diodato Pirone
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Sabato 11 Dicembre 2021, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 16:03

Per il Parlamento italiano inizia in queste ore il conto alla rovescia in vista dell'elezione del nuovo Capo dello Stato. Com'è noto il mandato settennale di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica scade ai primi di febbraio 2022. Pertanto è probabile che intorno al 20 gennaio (al momento la data più probabile è il 19 gennaio) i 1007 "Grandi elettori", ovvero deputati, senatori e delegati regionali ad eccezione dei presidenti di Camera e Senato che per tradizione non votano, vengano convocati per eleggere il nuovo inquilino del Colle.

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L'approvazione della manovra 

Prima del passaggio quirinalizio Camera e Senato dovranno affrontare un altro importante passaggio: l'approvazione della manovra.

Come ormai accade da ben tre anni quella che un tempo si chiamava Finanziaria sarà esaminata solo da una Camera, quest'anno il Senato, mentre Montecitorio approverà il testo senza avere il tempo di apportarvi modifiche. Difficile al momento fissare tempi precisi ma la manovra dovrà essere approvata in ogni caso entro il 31 dicembre. Se poi il Senato riuscirà ad accelerare, la Camera potrebbe dare il via libero definitivo entro il 23 dicembre per consentire a tutti i parlamentari di trascorrere le vacanze di Natale nei loro collegi in attesa che le forze politiche tentino di trovare un accordo unitario sul Colle.

Dopo il nuovo Capo dello Stato

Già, ma cosa accadrà dopo l'elezione del presidente della Repubblica? Naturalmente qui entriamo nel territorio delle ipotesi. Se il governo Draghi sopravviverà all'elezione del nuovo capo dello Stato è praticamente certo che si andrà ad elezioni nel 2023, alla scadenza naturale della legislatura. In questo periodo mentre i ministeri saranno impegnati sul fronte dell'attuazione del Pnrr sul piano politico ci sarebbe il tempo di approvare una nuova legge elettorale.

Se invece l'esecutivo Draghi dovesse cadere è assai probabile che si vada a elezioni anticipate. Elezioni che saranno fissate in un periodo di tempo che va da un un minimo di 45 giorni a un massimo di 70 dallo scioglimento delle Camere. Ragionevole pensare che si possa votare a maggio con l'attuale legge elettorale ma con una grande novità: i nuovi parlamentari non sarebbero più 945 ma 600, ovvero 400 deputati e 200 senatori.

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