Mario Draghi: «Spostamenti, pass tra le regioni di colore diverso. Scuole aperte anche in zona arancio»

Mario Draghi: «Spostamenti, pass tra le regioni di colore diverso. Scuole aperte anche in zona arancio»
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Venerdì 16 Aprile 2021, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 09:55

«Dopo la cabina di regia sul tema delle riaperture che si è svolta a Palazzo Chigi, è cominciata la conferenza stampa del governo con l'obiettivo di illustrare la road map sulla graduale uscita dalle restrizioni che affronterà l'Italia a partire dal 26 aprile, giorno in cui torna la zona gialla precedentemente abolite e i ristoranti potranno riaprire, anche la sera. Si torna a scuola in presenza, anche in zona arancione. Dal primo luglio via libera alle fiere, dal primo giugno sì alle palestre solo ad alcune attività sportive, dal 15 maggio ok anche per le piscine all'aperto e le spiagge. Il coprifuoco rimane fissato alle ore 22 e resta anche il sistema delle zone a colori che permette di leggere la variazione epidemiologica e consente di intervenire e far scattare misure più rigide. 

Le riaperture sono fondate sulle attività all'aperto, dove le possibilità di contagio sono ridotte. 

«Si può guardare al futuro con prudente ottimismo e fiducia, sono tre i blocchi di provvedimenti: le aperture, lo scostamento di bilancio e le opere che sono state messe in cantiere», esordisce così il presidente Draghi in conferenza stampa nel corso della quale introduce novità importanti: «Gli spostamenti saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colori diversi». 

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«Con la decisione di oggi il governo ha preso un rischio ragionato fondato sui dati che sono in miglioramento, ma non in miglioramento drammatico. Questo rischio che il governo ha preso, che certamente incontra le aspettative dei cittadini, si fonda su una premessa: che quei comportamenti che governano le attività aperte siano osservati scrupolosamente, mascherine e distanziamenti restano».

Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa.

I controlli

«Occorrerà -ha aggiunto il premier- una sensibilizzazione particolare delle autorità», a partire dagli Enti locali, e «delle Forze del'Ordine, perchè questi comportamenti vengano osservati». Le riaperture, ha detto ancora Draghi, rappresentano «un'opportunità straordinaria per l'economia e la nostra vita sociale». E alla base di queste riaperture c'è la campagna vaccinale: «La campagna di vaccinazione va bene, con tante sorprese positive e qualcuna negativa e questo è stato fondamentale per prendere le decisioni» sulle riaperture. «Saranno definitive le riaperture? Quando ho parlato di rischio ragionato è questa la risposta: se i comportamenti sono osservati e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che sarà sempre meglio la possibilita che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa».

«La aperture: le decisioni di stamattina si anticipano al 26 di questo mese, l'introduzione della zona gialla: precedenza alle attività all'aperto e alle scuole», ha detto Draghi passando la parola molto presto al ministro Roberto Speranza in tema di riaperture (il premier ha ringraziato Speranza: «Ringrazio il ministro Speranza per tutto il lavoro che precede questa decisione e che l'ha permessa»).

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Il calendario delle riaperture

«Le misure prese hanno prodotto risultati», ha detto il responsabile della Sanità. «Il principio che utilizzeremo in questa fase caratterizzata dalla gradualità si basa su dato: nei luoghi all'aperto riscontriamo una difficoltà significativa nella diffusione del contagio», ha detto. «Applicheremo questo principio nell'ambito della ristorazione e non. Auspico che il quadro epidemiologico migliorerà per programmare ulteriori aperture per le attività che non si svolgono all'aperto», aggiunge.

Dal primo luglio via libera alle fiere, il primo giugno alcune attività sportive, dal 15 maggio le piscine all'aperto. «Il 26 aprile è la data chiave in cui ripristiniamo le zone gialle, investendo sugli spazi aperti. Poi una road map accompagnerà le riaperture: il primo giugno alcune attività sportive, il primo luglio le attività fieristiche», ha detto il ministro Speranza.

La scuola

Per la scuola c'è «l'idea che, di qui alla fine delle lezioni, si possa, in tutte le aree gialle e arancioni, tornare in ogni ordine e grado in presenza. Riteniamo che questo sia un fatto molto importante, perché il Governo ritiene la scuola un'architrave fondamentale della nostra società». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa con il premier Mario Draghi.

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«Le misure che abbiamo adottato nelle settimane scorse con una parte di Paese in area rossa e un'altra in arancione e la sospensione del «giallo» hanno comportato un miglioramento dei parametri e oggi abbiamo un Rt a 0,85 - sotto 1 - e un'incidenza scesa a 182 con tendenza al miglioramento del quadro. A questo si somma l'aumento delle dosi di vaccino somministrato con oltre 14 milioni di dosi e oltre l'80% delle persone over 80 che hanno ricevuto la prima dose e dalla prossima settimana un livello di copertura ancora più alto per le fasce d'età più a rischio». Questo il punto sull'epidemia fatto dal ministro della Salute Roberto Speranza durante la conferenza stampa, in corso, con il presidente del Consiglio Mario Draghi. «Sulla base di questi elementi - ha detto Speranza - siamo in grado già dal 26 di aprile di avviare un percorso graduale che vedrà come prioritaria la tutela e la salvaguardia della scuola, primo luogo in cui investiamo questo tesoretto che abbiamo accumulato. Poi in maniera graduale provvederemo ad aprire ulteriori attività economiche e sociali - ha detto Speranza -: il principio che useremo parte da un dato di evidenza scientifica emerso nelle ultime settimane e cioè che nei luoghi all'aperto riscontriamo una difficoltà molto più significativa del virus di trasmettersi e quindi di contagio. L'auspicio - ha affermato Speranza - è che con il passare delle settimane il quadro possa restare positivo e ci consenta di programmare riaperture anche per attività che non si svolgono all'aperto».

Il nodo del debito visto con gli occhi della crescita

«Se la situazione del livello del rapporto debito/Pil fosse giudicata con gli occhi di ieri sarebbe molto preoccupante. Gli occhi di oggi sono completamente diversi. La pandemia ha giustificato, reso legittima la creazione di debito, ha ispirato i comportamenti delle regole di Bruxelles, che infatti sono sospese, e informato la politica monetaria della Bce». Lo ha detto Mario Draghi. «Gli occhi di oggi vedono tassi di interesse che erano al 3% e oggi sono allo 0,5% sull'emissione del debito pubblico, sono diversi», ha spiegato il premier. «Nessuno, in tutte le conversazioni fatte, ha ventilato che le regole possano tornare in vigore come erano, non è previsto in una discussione complessa, che durerà tutto l'anno prossimo. Gli altri Paesi europei non sono in condizioni dissimili da noi, vi sarà una soluzione di buon senso, un impegno verso una decrescita del rapporto debito/Pil senza che sia compromessa l'economia del Paese», ha sottolineato Draghi. «Sostenibilità del debito: con gli occhi di ieri, la domanda era "Ce la fa questo Stato a pagarmi gli interessi sul debito? Oggi questa domanda non si fa più, non so per quanto tempo, perché i tassi sono bassi. Vuol dire che ogni debito è sostenibile? No. Vuol dire che la crescita è il criterio principale cui guardano tutti coloro che danno il rating al Paese, e un modello di crescita sostenibile. È questa la grandezza cui si guarda di più nei mercati oggi». Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Infrastrutture

«Il ministro Giovannini ed io abbiamo nominato 57 commissari per 57 opere pubbliche, opere che erano già finanziate e aspettavano di essere attuate. La domanda che uno si fa è: ma quando le vedo queste opere? Giovannini questo pomeriggio spiegherà il cronoprogramma con la data di apertura dei cantieri». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Le tensioni nella cabina di regia

Alla cabina di regia stamattina hanno partecipato il premier Mario Draghi, il ministro della Salute, Roberto Speranza e i capidelegazione della maggioranza, Mariastella Gelmini (Fi), Giancarlo Giorgetti (Lega), Dario Franceschini (Pd), Stefano Patuanelli (M5S), Elena Bonetti (Iv). Al tavolo anche il coordinatore del Cts Franco Locatelli e il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro. Anche il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, era presente e ha partecipato alla cabina di regia. 

È stato lungo e a tratti molto acceso il confronto tra i ministri nella cabina di regia sul Covid a Palazzo Chigi: la road map finale delle riaperture, spiegano più fonti di governo, è il frutto di una mediazione del premier Mario Draghi. A quanto viene riferito, la discussione avrebbe visto schierarsi sul fronte più aperturista il leghista Giancarlo Giorgetti e Maria Stella Gelmini per Fi, con il sostegno di Elena Bonetti per Iv, sul fronte più prudente il ministro della Salute Roberto Speranza, con Dario Franceschini per il Pd e Stefano Patuanelli per il M5s. Gli aperturisti si sarebbero battuti per il ritorno delle zone gialle dal 26 aprile, mentre gli altri ministri erano per un approccio più graduale, con una spinta maggiore alle aperture da maggio.

Il dibattito si sarebbe ripetuto su ogni singolo aspetto del dossier. Giorgetti in particolare avrebbe tenuto il punto: Volete tenere chiuso, ma dove sono i dati che giustificano questa scelta?, avrebbe detto ai colleghi. Alla fine la scelta di puntare su una «zona gialla rafforzata» dal 26 aprile, sarebbe il frutto della mediazione di Draghi. Una mediazione che anche i ministri più prudenti al termine della riunione giudicano «equilibrata», dal momento che si consentono le attività all'aperto, dove sono più bassi i rischi di contagio. 

Ecco tutte le anticipazioni: 

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