Pnrr, Draghi: «Nessun ritardo, il prossimo governo lo attuerà con la stessa forza ed efficacia»

Forza Italia non ha né ministri né capo delegazione a Chigi in questo momento storico

Draghi, cabina di regia a Palazzo Chigi senza Forza Italia: si prepara la transizione al nuovo governo. Ira di Barelli: «Surreale»
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 19:28

È iniziata alle 15 a Palazzo Chigi la cabina di regia sul Pnrr presieduta dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Sul tavolo la relazione sullo stato di attuazione del Piano, che sarà successivamente trasmessa al Parlamento.

«Il Pnrr è un'occasione unica per il rilancio dell'Italia, per il superamento delle diseguaglianze territoriali, di genere e generazionali che gravano sul Paese. La sua piena attuazione è fondamentale per la nostra credibilità - verso i cittadini e i partner internazionali. Dobbiamo mantenere gli impegni presi e, per farlo, c'è bisogno del sostegno di tutti». Così il premier Mario Draghi aprendo la cabina di regia a Palazzo Chigi sul Pnrr.

«Il Governo ha adottato tutte le misure necessarie a favorire una efficace attuazione del Piano». Ora «spetta ovviamente al prossimo governo continuare il lavoro di attuazione, e sono certo che sarà svolto con la stessa forza ed efficacia». Sono alcuni passaggi dell'intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi in apertura della cabina di regia a Palazzo Chigi sul Pnrr.

«Per quanto riguarda il secondo semestre, l'attuazione procede più velocemente dei nostri cronoprogrammi originari. Le elezioni e l'imminente cambio di governo hanno richiesto uno sforzo supplementare, per fare in modo che il nuovo esecutivo - qualunque esso sia - possa ripartire da una posizione il più avanzata possibile. Ad oggi, sono già stati conseguiti 21 dei 55 obiettivi e traguardi previsti per la fine dell'anno, e ci aspettiamo di raggiungerne 29 entro la fine del mese».

Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso della cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi.

«Sin dall'inizio abbiamo previsto forme di supporto e assistenza per gli enti attuatori, garantendo già dalla fase di progettazione degli interventi l'accesso agli strumenti messi in campo dalle società partecipate pubbliche. Per rispondere all'aumento del tasso d'inflazione, abbiamo rafforzato gli strumenti per adeguare i costi delle opere all'andamento dei prezzi. Abbiamo inoltre assicurato un incisivo sistema di monitoraggio e di controllo degli interventi anche al fine di evitare frodi e infiltrazioni criminali», ha detto il premier sottolineando che «è essenziale dimostrare che le risorse siano spese correttamente e che le riforme e gli investimenti siano portati a termine come previsto».

«La relazione al Parlamento illustra l'attività svolta finora per l'attuazione del PNRR. La prima fase, dedicata soprattutto al disegno e all'approvazione delle riforme, si sta esaurendo. Nei prossimi mesi e anni occorre attuare queste riforme sul campo, monitorando continuamente i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi quantitativi indicati nel Pnrr», ha esordito Draghi. «Per gli investimenti, la fase relativa alle procedure pubbliche per l'assegnazione delle risorse ai soggetti attuatori è in gran parte terminata: occorre ora fare in modo che gli investimenti vengano portati a termine nei tempi e nei modi previsti, assicurando che le risorse europee siano spese in modo trasparente e onesto».

«Nella cabina di regia dello scorso dicembre, avevo chiesto il massimo sforzo per continuare a portare avanti il Piano» e «grazie al vostro lavoro, oggi possiamo dirci pienamente soddisfatti dei risultati raggiunti», ha detto Draghi ringraziando «tutti coloro che hanno lavorato a questo documento, a partire dal Sottosegretario Garofoli, dalla Segreteria Tecnica presieduta dalla Dottoressa Chiara Goretti, dall'Unità Razionalizzazione e Miglioramento della Regolazione, coordinata dal Professor Nicola Lupo, dal Ministro Franco e tutti i tecnici del Ministero dell'Economia» ma anche gli enti territoriali - i Comuni e le Regioni - per il lavoro che svolgono quotidianamente accanto all'amministrazione centrale.« »Il Pnrr - ha aggiunto - ha un modo molto semplice e trasparente per valutare a che punto è la sua realizzazione: il numero di obiettivi e traguardi raggiunti alla fine di ciascun semestre. Dal raggiungimento di questi obiettivi, e da nient'altro, dipende il disborso delle risorse europee. Nel primo semestre del 2022, l'Italia ha raggiunto ancora una volta tutti gli obiettivi del Pnrr, come ha accertato la Commissione Europea la scorsa settimana. L'Italia potrà ricevere altri 21 miliardi di euro, dopo i 45,9 miliardi ricevuti negli scorsi mesi.

Perché non c'è Forza Italia

Alla riunione non è presente alcun esponente di Forza Italia. Il partito fondato da Silvio Berlusconi che prima ha appoggiato il governo Draghi e poi ha contribuito alla sua caduta insieme a M5S e Lega, in questa fase non è rappresentato in alcun modo all'interno del governo poichè i tre ministri forzisti hanno tutti abbandonato il partito: Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna e Renato Brunetta non erano d'accordo sulla caduta del governo

Molto irritato il commento lanciato da Paolo Barelli. «Com'è noto, Forza Italia, nell'attuale governo, non è rappresentata da alcun capo delegazione e da alcun ministro. Gli ex ministri azzurri, oggi, rappresentano la futura opposizione al nuovo esecutivo che presto si insedierà a Palazzo Chigi, o soltanto se stessi. Pertanto, Forza Italia ritiene surreale non essere stata coinvolta alla riunione delle 15 sul PNRR, a cui parteciperanno, oltre al premier Draghi, i ministri e i capi delegazione delle forze di maggioranza. Ricordiamo che le linee di attuazione del PNRR riguarderanno anche - se non soprattutto - il governo politico di cui Forza Italia farà parte», ha scritto il presidente dei deputati di Fi. 

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