Dpcm, Marcucci a Conte: «Valuti se ministri adeguati», ma il Pd frena: «Fuori dal mondo parlare di rimpasti»

Dpcm, Marcucci a Conte: «Valuti se ministri adeguati», ma il Pd frena: «Fuori dal mondo parlare di rimpasti»
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Giovedì 29 Ottobre 2020, 15:35 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 15:30

Dalla necessità di valutare la competenza dei ministri, a un maggiore coinvolgimento del Parlamento nelle decisioni. Una serie di osservazioni nei confronti del Governo, anche piuttosto pesanti, sono state elencate da Andrea Marcucci, capogruppo del Partito democratico al Senato: «Abbiamo chiesto di non venire più a comunicarci i decreti, riducendo il parere di modifica - spiega - Dobbiamo chiedere a Conte di cambiare metodo e andare verso un contesto di maggiore collaborazione con le opposizioni. Nel merito dei provvedimenti, pur con errori a tutti i livelli compiuti in questi mesi, possiamo comunque dirci soddisfatti». Più nello specifico: «Va trovato un luogo, commissione o bicamerale, in cui le opposizioni si possano confrontare con la maggioranza. Trovi lei una soluzione, ma il Parlamento rappresenta il Paese e va ascoltato».

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Al centro dell'intervento di Andrea Marcucci, c'è soprattutto l'uso del Dpcm per fronteggiare il Covid: «Se si emanano disposizioni per ridurre le libertà fondamentali, servono poi anche per restituirle.

Occorre fare in modo che le misure siano limitate nel tempo e per riuscire in questo, serve che siano efficaci. Io il precedente che i decreti legge non si possano cambiare, non lo accetto».

Ma non finisce qui, perché durante le dichiarazioni in replica all'intervento del premier ha aggiunto: «Deve valutare lei, non altri, se i singoli ministri sono adeguati alle emergenze che stiamo vivendo, visto quello che si legge sulla tenuta della maggioranza». Con una ragione precisa: «Questo Governo deve andare avanti e deve avere a disposizione le migliori donne e uomini che possano salvarlo. Inoltre, si deve contare su una maggioranza solida, che ci permetta di governare bene l'Italia». 

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Affermazioni precise, senza fuggire dalle responsabilità che il momento storico impone: «Ho letto interviste e distinguo, ahimé anche all'interno della maggioranza: mi sembra archeologia politica. In tutto il mondo bisogna avere coscienza di ciò che accade, ho rispetto per chi esprime una libera opinione, però disprezzo chi in questo momento spera di lucrare sulla più grande tragedia del pianeta». Ma l'intervento è poi proseguito anche ai microfoni di Radio 1: «Sicuramente la situazione è complicatissima e sono sconvolto che ancora qualcuno non lo capisca. Mi riferisco a opposizioni, scienziati e a qualcuno nella maggioranza. Io credo che l'analisi di Renzi sia sbagliata: io sono critico sul metodo, ma sul merito dei provvedimenti credo siano stati fatti bene. Inoltre ritengo che errori ce ne siano stati e pure importanti, sui trasporti e i concorsi pubblici, ma non è il momento di perdere tempo. Gli sbagli li giudicheranno gli elettori con il voto. Oggi è importante guardare avanti».

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Un atteggiamento che non è piaciuto a diversi esponenti del partito, le cui repliche non si sono fatte attendere. In testa Nicola Zingaretti: «Il sostegno del Partito Democratico a questo Governo e ai suoi ministri è pieno e totale. Non in discussione. Posizione ribadita, tra l'altro, all'unanimità alcune ore fa dalla direzione nazionale sul voto della mia relazione», dice il segretario del partito.

 «Di tutto abbiamo bisogno tranne che di mettere in discussione il Governo - ha detto la senatrice Roberta Pinotti - Forse il presidente Marcucci intendeva dire che tutti dobbiamo dare il meglio». Le ha fatto eco, il senatore Franco Mirabelli: «Parlare di rimpasti appare una cosa fuori dal mondo. Gli italiani hanno bisogno di avere la certezza che il governo e la maggioranza si stanno occupando di tutelare la loro salute e l'economia. Il Pd si è assunto questa responsabilità, chi pensa ad altro sbaglia».

Anche Anna Rossomando dello stesso avviso: «La seconda ondata del Coronavirus impone ancora una volta un'azione congiunta di Governo, Regioni e di tutti i livelli istituzionali. Questo è il messaggio che il Partito democratico ha portato avanti in queste settimane difficili. Un messaggio di unità di fronte all'emergenza. Le analisi, eventuali responsabilità e ritardi, li valuteremo, nel caso, in un'altra fase. Gli Italiani in questo momento si aspettano risposte, un messaggio di unità e responsabilità istituzionale, certamente non polemiche sugli assetti».

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