Dpcm, coprifuoco e zone rosse: serve l'autocertificazione? Al momento no

Dpcm, coprifuoco e zone rosse: serve l'autocertificazione? Al momento no
di Francesco Malfetano
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Mercoledì 4 Novembre 2020, 12:58

Coprifuoco dalle ore 22 fino alle 5 del mattino in tutta Italia e limitazioni agli spostamenti nelle zone rosse o arancioni. Con il nuovo Dpcm sembra essere sul punto di concretizzarsi il grande ritorno delle autocertificazioni. In realtà però, testo alla mano, non è detto che ciò avvenga (almeno per ora). Se è vero infatti che tra le nuove misure varate hanno fatto la propria comparsa anche importanti divieti alla mobilità dei cittadini che, stando al documento che entrerà in vigore domani 5 novembre fino al 3 dicembre, nel caso di spostamenti notturni o nei territori individuati come più a rischio dal Cts dovranno giustificare il proprio essere al di fuori dell'abitazione di residenza; è anche vero che non sembra comparire in alcun modo il "caro" pezzo di carta già noto agli italiani dopo il primo lockdown

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Un'ipotesi confermata peraltro stamane anche dalla sottosegretaria al ministero della Salute Sandra Zampa «Al momento non ci sono indicazioni per le autocertificazioni e anche il premier Conte non voleva andare in questa direzione» e «io ne comprendo le ragioni».

Non è quindi chiaro in che modo si potrà dimostrare la motivazione per cui ci si trova in giro per quanto «se uno deve spostarsi in un zona rossa dovrà comunque dimostrare il motivo» ha continuato Zampa, ospite di “Tutta la città ne parla” su RaiRadio3. E ancora: «Immagino che se c'è un divieto bisognerà certificare perché si chiede di essere esentati». Per ora però, in attesa delle circolari che esplicheranno l'attuazione delle singole norme, l'autocertificazione sembra non essere destinata a tornare nelle tasche degli italiani. Eppure in qualche modo bisognerà fare. 

 

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