L'appello di Matteo Renzi a Draghi: «Continui a fare il premier, serve all'Italia». Ai grillini: «se non votano la fiducia, firmino le dimissioni dei ministri»

Nella foto il leader di Italia Viva Matteo Renzi
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Giovedì 14 Luglio 2022, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 18:53

Di andare ad elezioni, per colpa del Movimento 5 stelle, non se ne parla. Non ha dubbi il leader di Italia Viva Matteo Renzi che, in un post pubblicato su Facebook, anticipando il suo intervento al Senato prima del voto di fiducia, è tornato ad aprire all'ipotesi di un Draghi bis senza i grillini: «Ci vediamo alle 13, in diretta dal Senato - scrive il senatore - Farò un appello a Mario Draghi: parli al Paese dicendo le cose che vanno fatte da qui alle elezioni e vada avanti senza i grillini». Poi la spaccatura: «Basta coi ricatti dei 5 Stelle, torniamo a correre».

Già ieri, intervistato da QN, il senatore di Pontassieve aveva messo in campo l'opzione di «un Draghi bis.

Tecnico o politico poco importa», preferibile alla «illogica»  possibilità di un rientro in squadra dei 5 stelle. Sul tavolo, anche le elezioni anticipate, per il leader di Iv, strada obbligata nel continuo tira e molla di Governo.

Al Tg post, infine, la provocazione lanciata al leader del Movimento Giuseppe Conte: «un dibattito lunare - lo ha definito Renzi -  l'Italia ha mille problemi e noi stiamo dietro a 'sor tentenna', Giuseppe Conte è 'sor tentenna'». E poi ha aggiunto:«Vuole andare via dal governo? Vada. Ciao, ciao».

Le dichiarazioni di voto al Senato 

«Per onestà intellettuale ho il dovere di dire che se i colleghi del Movimento hanno scelto di non votare la fiducia questo è legittimo, anche in momento di difficoltà, ma se si decide di non votare la fiducia allora si firma la lettera di dimissioni di ministri e sottosegretari». Questo, l'attacco del senatore Matteo Renzi che, nel corso delle dichiarazioni di voto, ha bollato come «ridicolo» il succedersi del ministro dei Rapporti con il Parlamento D'Incà che ha posto la questione di fiducia, e il successivo passaggio al capogruppo del suo stesso partito, per l'annuncio dell'astensione. «Il 14 luglio - ricorda Renzi - è un giorno impegnativo per iniziare una storia nuova. Chi ama e conosce la storia sa che la Rivoluzione francese è una pietra miliare del nostro continente ma sa anche che molti di quelli che partirono per ghigliottinare furono ghigliottinati».

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L'appello più accorato però, Renzi ha voluto rivolgerlo al premier Draghi: «Abbiamo tutti fatto riferimento alla responsabilità e vale per tutti. Io sono un suo estimatore, ma dico che nulla giustifica ora la fermata del Governo, deve andare avanti e finire le sue attività legate al Pnrr e poi l'anno prossimo andremo a votare». E ha rimarcato: «In questa situazione pensare di utilizzare schiamazzi diurni per bloccare attività che serve al Paese è inaccettabile».

Poi, il  messaggio agli ex colleghi di partito: «Lo dico agli amici del Pd: parlando con alcuni di loro, in queste ore, mi è stato detto che faticano a capire le ragioni della crisi aperta da Conte. Vedendo il comportamento del professor Conte, spero capiate le ragioni della crisi di un anno fa». Secondo Renzi, per il PD è il momento di «uscire dalla subalternità» rispetto a Giuseppe Conte, definito un punto di riferimento fortissimo per il campo prgressista. Dai banchi di Iv, il richiamo ai dem: «Ora tornate al riformismo».

La replica di Calenda: «Renzi? Sostenne che Conte andava benissimo 

Al termine del discorso del senatore di Pontassieve a Palazzo Madama, non si è fatta attendere la replica del leader di Azione, Carlo Calenda che, in post su Twitter, ha attribuito a Renzi la responsabilità della nascita del Governo Conte 2.

«Quella trionfalmente presentata come 'mossa del cavallo'  - ha affermato ancora Calenda - ha portato Conte ad esistere politicamente, mettendo la premessa per gli sconquassi odierni e per quelli del governo Conte 2». Per l'ex ministro dello Sviluppo economico non ci sono dubbi: «Possiamo provare a rimuovere la memoria degli errori ma non i loro effetti».

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