Natale, ipotesi Italia zona rossa dal 24 al 6 nei giorni festivi e prefestivi. Conte: serve stretta

Natale, ipotesi Italia zona rossa dal 24 al 6 nei giorni festivi e prefestivi. Conte: serve stretta
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 00:17

Ancora tutto in sospeso sulle chiusure di Natale. Dopo la Conferenza Stato-Regioni e il vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza non è ancora stata trovata la sintesi. Sul fatto che si vada verso misure più restrittive ci sono pochi dubbi ma la discussione, si apprende da fonti del governo, non è chiusa e il governo ha deciso di aggiornarsi.

A quanto si apprende, nella riunione dei capi delegazione i ministri Pd Dario Franceschini e Francesco Boccia e Roberto Speranza di Leu si sono battuti per misure da «zona rossa» tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, mentre sarebbe più prudente la linea del premier Giuseppe Conte, sostenuto dal M5s nel volere un intervento più limitato.

Si starebbe discutendo se limitare le chiusure solo ai giorni festivi e prefestivi e cosa disporre per ristoranti e bar.

L'ipotesi è che si giunga a un compromesso: zona rossa nei giorni festivi e prefestivi dal 24 al 6 gennaio, zona arancione gli altri giorni. Nessuna stretta nel weekend alle porte, quello del 18 e 19 dicembre. Ci si potrà spostare da zona gialla a zona gialla - quasi tutta Italia - come è stato consentito finora, mentre l'arrivo o la partenza da aree arancioni o rosse sarà possibile per i soli residenti. Il governo, insomma, sarebbe orientato a non limitare gli spostamenti nelle prossime ore per evitare i grandi esodi delle feste. «Il problema non sono gli spostamenti - spiega all'Adnkronos un'autorevole fonte di governo - il problema sono i cenoni e i veglioni, è lì che si rischia davvero».

Zona rossa, Conte: rafforziamo misure Natale

«Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza. Le misure stanno funzionando fin qui ma ci stanno preoccupando - e hanno preoccupato anche gli esperti - quelle situazioni di assembramenti dei giorni scorsi. Faremo qualche intervento aggiuntivo», ha ribadito Conte nel corso della registrazione di «Accordi&Disaccordi» sul Nove.

Conte ha poi aggiunto che «c'è un grande lavoro per tornare il 7 gennaio con la didattica in presenza. Abbiamo organizzato dei tavoli con i prefetti per cercare di incrociare, rispetto alle realtà locali, i dati dei trasporti e degli orari di entrata e uscita per evitare degli orari di punta». E sui vaccini: «Sarebbe bello avere un'unica data dei Paesi Europei, una sorta di Vaccine Day. Spero lo si possa fare ai primi di gennaio ma per avere un impatto sulla popolazione bisogna raggiungere» una percentuale di vaccinati sufficiente, «10-15 milioni, e contiamo di averli nella primavera inoltrata».

Zampa: si è deciso di chiudere parecchio

Il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa (Pd), ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, è andata oltre: «Si è deciso di chiudere in maniera molto rigorosa, di chiudere parecchio - ha detto - Qui al Ministero della Salute abbiamo proposto di optare per una misura rigorosa che assomigli molto alla zona rossa. Sarà un Natale poco allegro, è vero, ma sarà più sereno perché le persone a cui vogliamo bene sono in sicurezza. Tutti nel governo condividiamo l'idea di voler rallentare la curva ma io credo che si ottenga realmente solo applicando il colore rosso, perché rallenti e poi cali sensibilmente la curva dei contagi».

«Avevamo immaginato di riuscire a scendere sotto i 10 mila contagi, ma non si sta assolutamente scendendo sotto questa quota. Sappiamo che il punto che permette un allentamento delle misure, ma soprattutto la ripresa di attività importanti come ad esempio la riapertura delle scuole, deve vedere scendere il numero dei contagiati sotto i 10 mila casi al giorno. Immaginiamo che sia necessario correggere tutto questo esattamente come hanno fatto la Germania e l'Inghilterra», ha spiegato stamani Zampa, in un'intervista a InBlu Radio. «La progressione dei contagi va a una velocità supersonica», ha aggiunto.

Zaia: «Servono misure restrittive, a breve decisioni»

«Con i ministri abbiamo parlato della necessità di misure restrittive, il tema è quello del prossimo fine settimana e del periodo natalizio. Non voglio anticipare quali saranno, ormai è questione di ore, vediamo quale sarà la soluzione», ha detto il governatore Luca Zaia dopo l'incontro Governo-Regioni di stamane. «Ho posto la questione dell'adozione di misure come Veneto - ha aggiunto - spiegando che abbiamo la necessità di capire se si chiude la partita a livello nazionale, altrimenti le adottiamo direttamente, visto che il weekend si avvicina».

«Ho fatto, tra l'altro, presente - ha aggiunto Zaia, riferendo del confronto con il Governo - che a gennaio avremo una congiuntura astrale non positiva: il 7 si aprirà la scuola, inizierà una grande campagna vaccinale, c'è ancora il Covid, ci sarà la sindrome influenzale». «Se arriviamo al 7 gennaio dove tutti questi fattori si incrociano - ha sottolineato - avremo un terreno devastato e non ne verremmo fuori. Per questo è indispensabile pensare a restrizioni a livello nazionale». Secondo Zaia una misura in tal senso «arriverà stasera o domani, altrimenti ne adotteremo una in autonomia, prima di sabato. Una misura per il primo fine settimana deve essere presa». «Ho avuto l'obbligo di porre la questione - ha spiegato - e alcune Regioni, anche in zona arancione, sono sulla mia linea, perché gli ospedali hanno un punto oltre il quale non si può andare. In Veneto ci sono 587 pazienti in terapia intensiva quando, in tempi diversi, ne avevamo poco più di 200. Appartengo alla squadra che non vuole che gli ospedali collassino e che i cittadini possano continuare a curarsi». «Ema dovrebbe dare il parere il 21 dicembre e poi partirà l'iter che scaricherà i vaccini al Veneto. Noi siamo pronti», ha poi ribadito annunciando che nella regione si inizierà la campagna con circa 200 mila vaccinazioni.

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Boccia: il modello a zone funziona

«Il modello di interventi territoriali ha funzionato bene e ha fatto scendere l'Rt dall'1.7 all'attuale 0,8 ed è ancora in discesa, anche se le reti sanitarie necessitano di essere sempre più difese e alleggerite». È quanto ha detto, a quanto si apprende, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia nel corso della riunione governo-regioni convocata per dare il via libera al piano vaccini e per una consultazione sull'ipotesi delle maggiori restrizioni nel periodo delle festività. Resta fermo, ha detto ancora il ministro a quanto si apprende, il mantenimento del modello di interventi territoriali anche a gennaio.

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