Statali, guerra ai furbetti: impronte digitali come badge. E arrivano i concorsi sprint

Statali, guerra ai furbetti: impronte digitali come badge. E arrivano i concorsi sprint
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Giovedì 28 Marzo 2019, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 07:54

Impronte digitali più vicine per gli Statali, in funzione antifurbetti. Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno dato disco verde all'articolo del disegno di legge Concretezza, che prevede la sostituzione del badge con sistemi di controllo biometrico. Manca il passaggio in Aula e poi quello definitivo del Senato, ma a palazzo Madama il testo dovrebbe arrivare blindato. L'altro capitolo chiave del provvedimento riguarda la riforma del reclutamento. I relatori hanno presentato emendamenti volti a velocizzare i concorsi, anche in funzione dei rimpiazzi dovuti a 'Quota 100'. 

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Facilitate poi le candidature, da gestire tutte online, con tanto di fascicolo elettronico per chi fa domanda. Intanto, dice il ministro della P.a, Giulia Bongiorno, è stato fatto «un primo passo verso l'introduzione del controllo biometrico», con l'obiettivo di mettere uno «stop alle truffe degli assenteisti». Nel provvedimento per ora c'è solo il principio, la realizzazione del meccanismo è demandata a un successivo decreto. C'è poi da dire che alcune categorie sono escluse (forze dell'ordine, magistratura, prefetti).
 

 

E per la scuola vigeranno regole ad hoc, visto che per i docenti c'è già il registro elettronico. Insieme alla verifica biometrica, in contemporanea e non in alternativa, il ddl prevede il ricorso alla video-sorveglianza. Una vera e propria rivoluzione, quindi. Le norme attuative, «previo» parere del garante della Privacy, molto dubbioso al momento, dovranno trovare anche l'ok degli enti locali. I deputati invece devono ancora pronunciarsi sulle nuove proposte dei relatori: Virginio Caparvi della Lega e Francesco Silvestri del Movimento Cinque Stelle. Tre emendamenti che hanno lo stesso scopo: rendere più rapide le procedure concorsuali per gli statali.

Si apre al test a risposta multipla sia per le prove pre-selettive, che scatterebbero quando il numero dei candidati doppia quello dei posti a bando, sia per gli scritti. C'è un'indicazione a concentrare le prove e per i profili tecnici potrebbe anche bastare una verifica pratica. Via libera alla correzione «automatizzata» e alla creazione di sottocommissioni quando si oltrepassano i 250 candidati. A proposito di commissari, la difficoltà maggiore oggi starebbe proprio nel reperire gli esaminatori. Ecco che viene sancita la possibilità di ricorrere a pensionati. Per stringere ancora i tempi verrebbe anche istituito un Albo nazionale, da dove potere pescare senza sondare da più parti. Probabilmente però a fare la differenza sarà il gettone.

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