Di Maio: «Poteri speciali al sindaco di Roma, Ddl pronto». Ma Franceschini frena

Di Maio: «Poteri speciali al sindaco di Roma, Ddl pronto». Ma Franceschini lo smentisce
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 20:41

Poteri speciali in arrivo per il sindaco di Roma, «per far risorgere dalle macerie» la città: il disegno di legge del M5s è pronto e potrebbe essere approvato entro la metà del 2020. Ad annunciare la svolta per la Capitale è il leader politico Luigi Di Maio che, dopo lo scontro interno innescato dalle parole del ministro Vincenzo Spadafora, chiarisce: «Il Movimento tutto sostiene Virginia Raggi. Mi auguro il Parlamento discuta questo disegno di legge e che si possa trovare un'intesa con tutte le forze politiche, perché non è una questione di partito». A frenare l'entusiasmo di Di Maio, però, arriva Dario Franceschini che spiega come non sia stato «portato sui tavoli di governo alcun ddl su questo tema e quindi di "pronto" non può esserci davvero nulla. Ovviamente - aggiunge - non ci sottrarremo a una discussione su questa idea quando verrà portata nelle sedi appropriate».

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Il conferimento di maggiori poteri (e maggiori fondi conseguenti) a Roma era stata chiesta con forza da Raggi e da altri sindaci prima di lei, per riallineare la Città Eterna alle altre capitali europee. Le parole di Di Maio, oggi, rompono gli indugi ed aprono concretamente la strada all'attesissima riforma, che potrebbe vedere, per una volta, convergere diversi schieramenti su uno stesso obiettivo. Ma l'annuncio del leader pentastellato serve anche a spegnere sul nascere la polemica intestina esplosa dopo le esternazioni di Spadafora.

«Roma e l'amministrazione restano un problema. Potevamo e dovevamo aspettarci molto di più», era intervenuto ieri il ministro. E oggi il Movimento capitolino, per voce del capogruppo Giuliano Pacetti, lo aveva attaccato apertamente: «Spadafora, spiace dirlo, ha abboccato alla verità distorta che i media e gli altri partiti hanno sapientemente costruito. Fa il loro gioco». Poi la precisazione del titolare dello Sport, uomo vicino a Di Maio: «Le mie parole di ieri su Roma e i suoi problemi non erano un attacco a Virginia Raggi».

Nel frattempo la città si prepara al blocco dei servizi per 24 ore: dai rifiuti ai trasporti, dopodomani i lavoratori delle società partecipati si fermeranno per lo sciopero generale proclamato dai sindacati. Raggi fa appello a Cgil, Cisl e Uil a ripensarci e, dopo la protesta suscitata dalla liquidazione di Roma Metropolitane, torna a ribadire che le aziende di Roma resteranno in mano pubblica. Ma il segretario generale della Cgil Maurizio Landini punta il dito: «È sotto gli occhi di tutti cosa non funziona. Sarebbe utile che il Comune accetti di discutere con le organizzazioni sindacali». Netta la replica del Campidoglio: «Roma Capitale ha proposto ai sindacati confederali un tavolo di confronto sulle società partecipate, ma l'offerta è stata rifiutata senza che da parte loro venisse avanzata alcuna alternativa».

A Raggi si rivolge anche il garante per l'infanzia e l'adolescenza del Lazio Jacopo Marzetti che in una missiva indirizzata anche al Ministro della Salute Roberto Speranza e al governatore Nicola Zingaretti esprime forti preoccupazioni per la giornata di venerdì: «Richiamo la vostra attenzione sulla necessità di assicurare l'erogazione dei servizi minimi essenziali presso gli istituti scolastici e più in generale presso tutte le strutture pubbliche in cui siano presenti minori». Intanto, continua il tour del leader della Lega, che con largo anticipo affila le armi anche per la Capitale. Dopo il mercato di piazza Epiro, stamattina Matteo Salvini è andato davanti all'impianto rifiuti di Rocca Cencia per una visita ma non è riuscito ad entrarvi, quindi ha scritto al prefetto per «verificare la regolarità di questo assurdo divieto». «Sull'emergenza rifiuti andremo fino in fondo», la sua promessa. 

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