Di Maio: «Margini di dialogo con la Ue. Escludo una manovra correttiva»

Di Maio: «Margini di dialogo con la Ue. Escludo una manovra correttiva»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Novembre 2018, 12:40
«Io credo che ci siano i margini per un dialogo e per un confronto» con l'Europa sulla manovra, «l'importante è non far percepire che la Ue stia chiedendo all'Italia di fare macelleria sociale. Noi non siamo d'accordo se dobbiamo ridurre la platea di quota 100 o i cittadini che devono prendere il reddito di cittadinanza. Non siamo d'accordo se non ci permettono di rimborsare i truffati dalle banche». Così Luigi Di Maio, parlando in sala stampa alla Camera. «Per tutto il resto, se vogliamo lavorare sui tagli agli sprechi, sulla riorganizzazione della spesa pubblica, siamo d'accordo, ci diano una mano» però «non si può pensare che per uno 0,4 di deficit in più l'Italia sia colpevole di aiutare per la prima volta pensionati, disoccupati e lavoratori che meritano la pensione. Non si può trattare l'Italia in questo modo dopo che per anni si sono massacrati gli italiani e per la prima volta c'è un governo che sta aiutando i cittadini», rimarca il vicepremier.

«La procedura di infrazione va discussa, prima di tutto. Io credo nella discussione. Spero che ci sia il più possibile dialogo e confronto perché noi vogliamo spiegare le nostre ragioni, vogliamo spiegare le ragioni del perché una procedura di infrazione non sia giusta in quanto la nostra manovra vuole ridurre il debito pubblico aiutando le fasce più deboli della popolazione, Alcuni sono disorientati perché le ricette del passato erano totalmente diverse ma hanno fatto salire il debito pubblico.
Noi stiamo facendo una manovra per farlo scendere», rivendica il vicepremier e leader 5 Stelle.


«L'Italia non è isolata in Europa. Dopo le elezioni europee di maggio, anzi, tanti paesi avranno una spinta dai loro popoli a cambiare le regole comuni. Mai in Ue come ora ci sono i presupposti per cambiare» e «questo governo sarà capofila». Il vicepremier ha poi sorriso alla domanda se quella che uscirà dalle urne sarà un'Europa dei sovranisti: «Sarà un'Europa solidale - ha sottolineato - che guarda ai deboli, ai giovani in contrapposizione a quella che fino ad ora ha guardato alle banche e agli indici».

«Resta il nostro impegno: oltre il 2,4%» del rapporto deficit-Pil in legge di bilancio «non si va», assicura Di Maio.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA