Prima un lungo incontro con l'ex sindaca Virginia Raggi e poi un pranzo con la direttrice del Dis Elisabetta Belloni. Dopo il presunto linciaggio social subìto nei giorni scorsi e i ripetuti attacchi frontali scagliati da Giuseppe Conte, Luigi Di Maio è passato alla controffensiva. Il ministro degli Esteri ha assestato in rapida successione due colpi al leader cinquestelle. Come? In primis sottraendogli la cartuccia più pesante: la numero uno dei servizi segreti. Ieri infatti i due si sono visti per un pranzo prontamente immortalato in una foto postata su Facebook e accompagnata da una didascalia al miele.
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«Con il Ministro Di Maio c'è un'amicizia sempre più solida» dice Belloni, che molto poco ha apprezzato la fuga in avanti del duo Conte-Salvini sul suo nome. «Ad Elisabetta mi legano una profonda stima e una grande amicizia» ribatte il ministro. Così facendo Di Maio si è sottratto alle ricostruzioni che lo vedrebbero come tra coloro che hanno osteggiato con forza la sua elezione a presidente della Repubblica. Ancora ieri, in un'intervista, rispondendo alla domanda se il ministro degli Esteri avesse voluto «bruciare Belloni», l'ex premier ha spiegato che «Di Maio dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità».
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Con la foto su Facebook però, Luigi ha spezzato questa narrazione, chiarendo il senso delle parole che qualche giorno fa aprirono la faida con il leader 5S: «Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso». Il secondo colpo sganciato dal ministro è stato un incontro di un'ora con Raggi alla Farnesina. I due sono entrambi componenti del comitato di garanzia del M5S. Cioè l'organo che, all'unanimità dei tre componenti (il terzo è Roberto Fico), potrebbe sfiduciare Conte. Alcuni eletti del resto, non mollano. Il deputato Vacca, vicino a Di Maio, ad esempio: «Serve un chiarimento profondo ma ci si è già spinti troppo oltre. Bisognerà vedere se ci sono i margini per ricomporre».
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«Non ha né visione politica, né capacità manageriali» affondò a giugno scorso. Una considerazione che ora sarebbe ai minimi termini. L'affaire Belloni infatti, è esploso anche a seguito di un tweet di Grillo, in cui il comico salutava l'arrivo di una donna al Quirinale. Un post avventato che però «è stato sollecitato - spiega più di un 5S - da Casalino. Due volte per giunta, perché Grillo avrebbe preferito essere prudente». Una ricostruzione che però lo stesso Rocco Casalino smentisce categoricamente. Intanto, come se non bastasse, oggi il Tribunale di Napoli esaminerà il reclamo presentato da alcuni attivisti M5S per ottenere la sospensione dell'efficacia delle modifiche statutarie e della elezione di Conte alla carica di Presidente del Movimento. La decisione dovrebbe essere adottata - spiega uno dei legali che rappresenta i ricorrenti, Lorenzo Borrè - presumibilmente nel giro due settimane. La pendenza del reclamo però, potrebbe congelare lo scontro tra Conte e Di Maio.
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