IL VOTO

Def, maggioranza sotto alla Camera. Cdm lampo: ok a nuova relazione, domattina testo in Aula. Meloni: «Brutta figura ma non è segnale politico»

Il testo è stato bocciato con 195 sì, 105 astensioni e 19 no

Camera boccia scostamento di bilancio: alla maggioranza sono mancati 6 voti

Via libera della commissione Bilancio della Camera a nuova relazione al Def

Via libera della commissione Bilancio della Camera alla nuova relazione al Def sullo scostamento di bilancio, che domani tornerà in Aula a Montecitorio per il voto.

Testo domani in Aula alle 9

L'Aula della Camera esaminerà nuovamente il Def domattina a partire dalle 9. Le dichiarazioni di voto, in diretta tv, saranno dalle 10. Il voto sulle risoluzioni dovrebbe arrivare intorno alle 11.30: lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Stasera il testo verrà esaminato in commissione.

Meloni: «Sul Def si è fatta una brutta figura»

Sul Def si è fatta «una brutta figura, è stato però un eccesso di sicurezza, penso che tutti vadano richiamati a loro responsabilità». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una conversazione informale con i giornalisti nel suo hotel a Londra. «Ognuno ha la propria responsabilità. Credo che si debba fare una valutazione ulteriore, e concentrare l'attenzione sui parlamentari in missione, su chi ha un doppio incarico»

Meloni: «Def sarà approvato, confermiamo il Cdm il primo maggio»

«Il Def verrà approvato dal Parlamento nei prossimi giorni, nelle prossime ore, manterremo il nostro impegno» compreso il Cdm del primo maggio che «per me, per ora è confermato». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una conversazione informale con i cronisti nel suo hotel a Londra. «Il primo maggio è il giorno della festa dei lavoratori e vogliamo un segnalo sul mondo del lavoro. Abbiamo convocato anche i sindacati per domenica sera, mi dispiace ma questi erano i tempi. Tutto è organizzato ma confido di potermela cavare».

Meloni: «È stato un brutto scivolone ma non un segnale politico»

«È stato un brutto scivolone» ma non «un segnale politico». Così la premier Giorgia Meloni in una conversazione informale con i cronisti a Londra a proposito di quanto accaduto alla Camera sul Def.

Giuseppe Conte: la loro incapacità la pagheremo tutti noi

«Oggi il Parlamento rilascia l'attestato di incapacità alla maggioranza Meloni. È davvero grave, è una maggioranza che ha già gettato la spugna sul Pnrr dichiarando che non riuscirà a spendere tutti i soldi e che oggi non riesce neppure ad approvare lo scostamento di bilancio. Stiamo parlando del Def che è il documento economico più importante». Così il leader del M5S Giuseppe Conte commenta a Brescia il voto in Aula alla Camera del Def che ha visto la maggioranza andare sotto. «Avevano apparecchiato tutta una giornata del primo maggio - aggiunge Conte - per schiaffeggiare i percettori di reddito e i lavoratori rendendoli più precari e si ritrovano che neppure questa sceneggiata ora rischiano di realizzare. È un governo di incapaci e questa incapacità si riverbera sulle famiglie, sui cittadini, sulle imprese». «Quindi il frutto di questa incapacità lo pagheremo noi. Stiamo creando le premesse per il disastro Italia. Noi gli avevamo detto: "Se non siete capaci fatevi da parte". Avevamo proposto soluzioni e idee e abbiamo gestito tanti scostamenti di bilancio di grandi importi durante la pandemia, che sappiamo come fare. Noi - conclude - abbiamo le ricette per far camminare il Paese»

Cdm, approvata nuova Relazione con saldi confermati

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato una nuova Relazione al Parlamento ai sensi dell'art. 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Restano confermati i saldi di finanza pubblica già riportati dal Documento di economia e finanza 2023, mentre la nuova Relazione sottolinea le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il 1° maggio.

La Russa: Aula del Senato convocata domani alle 14

L'Aula del Senato è convocata domani alle 14, si inizierà con le dichiarazioni di voto in diretta televisiva, poi si passerà al voto del Def e dello scostamento. Lo ha comunicato in Aula al Senato il presidente del Senato Ignazio La Russa comunicando le decisioni della Capigruppo. «Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta al Def alla Camera - ha spiegato - il governo ha ritenuto opportuno riconvocarsi per riformulare la relazione sullo scostamento. Benché si sia regolarmente votato anche il Senato dovrà rivotare sulla nuova relazione e quindi su una nuova risoluzione». Prima potrebbero essere convocate le commissioni.

In Cdm il Def non cambia, modificata solo la Relazione

In Consiglio dei ministri, a quanto si apprende da fonti di governo, il Def non ha subito modifiche rispetto a quello già trasmesso. È stata modificata solo la Relazione.

Cdm lampo di 10 minuti

Si è concluso il Consiglio dei ministri convocato subito dopo che la Camera ha respinto la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio, con all'ordine del giorno il Documento di economia e finanza 2023. Si è trattato di una riunione lampo, durato neanche dieci minuti.

Via al Cdm a Palazzo Chigi

Al via a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri, convocata dopo il voto della Camera che ha bocciato la relazione del governo sullo scostamento di bilancio.

Maggioranza chiede di ripetere il voto

La seduta dei presidenti dei gruppi di Montecitorio, convocata per fare il punto sul voto dell'Aula che ha respinto la risoluzione della maggioranza sull'indebitamento legato al Def, è stata aggiornata alle 18.45. Alla base della sospensione, si apprende da fonti parlamentari, la richiesta del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, di far valutare ai tecnici la possibilità di far ripetere il voto. Una proposta in tal senso, viene riferito dalle stesse fonti, è stata avanzata dalla maggioranza che avrebbe evidenziato come il documento in questione non sia stato effettivamente bocciato (i "no" sono stati 19, a fronte di 105 astensioni e di 195 sì, insufficienti ad esprimere la maggioranza assoluta dei consensi richiesta per questo tipo di votazione).

 

Schlein: «Siamo al dilettantismo ma lo paga l'Italia»

«Delle due l'una: o siamo di fronte a un episodio di imperdonabile sciatteria o alla prova conclamata delle divisioni della maggioranza. In entrambi i casi si dimostra la totale inadeguatezza di questo Governo e di questa maggioranza, che dovranno risponderne davanti al Paese». Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein. «Sono andati sotto per mancanza dei voti necessari sullo scostamento di bilancio, ovvero una decisione fondamentale che impatta sui conti pubblici e quindi sulle famiglie e sulle imprese.

Siamo al dilettantismo, il problema è che lo pagano l'Italia e la sua credibilità».

 

Fonti di governo: convocato Consiglio dei ministri alle 18.30

Fonti di governo: convocato Consiglio dei ministri alle 18.30

Leo: «Dl Lavoro in Cdm? Prima va sciolto il nodo»

«Certo che bisognerà prima sciogliere questo nodo, poi vedere se si può andare. Va sciolto questo nodo». Lo ha detto il viceministro dell'Economia Maurizio Leo a chi gli chiedeva se, vista la mancata approvazione dello scostamento, il decreto lavoro è a rischio per il cdm del primo maggio. «Ci saranno delle decisioni che andranno assunte a Palazzo Chigi, il ministro dell'Economia e gli altri ministri, se andare avanti, come andare», ha spiegato Leo.

M5S: fallimento epocale del governo dei "pronti"

«La bocciatura della risoluzione di maggioranza sul Def rappresenta un fallimento epocale di cui non si ricordano precedenti simili nella storia repubblicana. Quanto accaduto alla Camera certifica tutta l'approssimazione e la sciatteria del governo dei "pronti". O forse nella maggioranza c'è stata una definitiva presa di consapevolezza sull'evanescenza del Documento presentato da Meloni e Giorgetti». Così in una nota congiunta i parlamentari M5s delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato. «Giorgetti - aggiungono - ha dichiarato che molti deputati »non si sono resi conto«: se così fosse abbiamo una fotografia definitiva dell'inadeguatezza dell'attuale maggioranza»

Erano 45 in totale i deputati assenti dei 4 gruppi di maggioranza

Sono stati in totale 45 deputati dei 4 gruppi di maggioranza, i non presenti al voto sullo scostamento. Ecco i numeri dei tabulati: 14 di Fdi non erano presenti, 14 di Forza Italia, 15 della Lega e 2 di Noi Moderati. Nello specifico 11 assenti della Lega e 4 in missione; 5 assenti di FdI e 9 in missione; 9 assenti di Forza Italia e 5 in missione.

 

 

 

Convocata conferenza dei capigruppo

La conferenza dei capigruppo della Camera è immediatamente convocata. È stata dunque accolta la richiesta avanzata da parte di tutti i gruppi per un momento di riflessione dopo la bocciatura della risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio propedeutica alla votazione delle risoluzioni sul Def.

Nella maggioranza 25 deputati erano assenti

Sono stati 25 i deputati di maggioranza che non hanno partecipato nell'Aula della Camera alla votazione sulla risoluzione sullo scostamento di bilancio che non è stata approvata. Scorrendo i tabulati della votazione si evince che il gruppo con più assenti è stato quello della Lega (11), seguito da Fi (9) e cinque di Fdi.

Giorgetti: non c'è nessun problema politico

«Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto». Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti uscendo dall'aula della Camera, visibilmente irritato.

M5s: «Siete degli incapaci: Meloni vada subito al Quirinale»

«Siete degli incapaci: dite ai percettori di reddito di cittadinanza di andare a lavorare. Ma veniteci voi a lavorare. Il presidente Meloni vada subito al Quirinale a farsi guidare. State creando una instabilità finanziaria che non possiamo permetterci». Lo ha detto nell'Aula della Camera Francesco Silvestri di M5S.

Braga (Pd): la maggioranza ha fallito

«La maggioranza ha fallito. Gli italiani non si meritano questo spettacolo indecoroso di questa maggioranza». Lo ha detto nell'Aula della Camera Chiara Braga, capogruppo del Pd, dopo la bocciatura della risoluzione sullo scostamento di bilancio.

Lupi: «Problema di inesperienza, non politico»

«È inesperienza, non c'è dietro alcun segnale politico». Così Maurizio Lupi (NM), commenta in Transatlantico la mancanza della maggioranza assoluta sullo scostamento di bilancio. «Con il taglio del numero dei parlamentari il numero dei parlamentari in missione perché impegnati al governo incide maggioramente, specie quando ci sono voti con maggioranze qualificate. Per fortuna il problema si risolve ma occorre convocare un nuovo Consiglio di ministri, che approvi una nuova relazione con un nuovo scostamento diverso anche solo di un euro. Il problema che questo scostamento serviva a tagliare il cuneo fiscale sin da maggio».

Aula Senato approva risoluzione di maggioranza

L'aula del Senato ha approvato con 110 voti favorevoli, 59 contrari e 4 astensioni la risoluzione sul Documento di economia e finanza proposta dai gruppi di maggioranza (FdI, FI, Lega, Civici d'Italia). Via libera - con 115 sì, 29 no e 29 astenuti - anche alla risoluzione sullo scostamento di bilancio per cui è richiesto il voto a maggioranza assoluta dei componenti. Sono di fatto precluse le altre due risoluzioni delle opposizioni e proposte, separatamente, da Pd-M5s e Avs e dal Terzo polo.

Alla maggioranza sono mancati 6 voti

Perché fosse approvata, la risoluzione sullo scostamento di bilancio alla Camera doveva passare con almeno 201 voti a favore, obiettivo che la maggioranza ha mancato per sei voti. A favore hanno votato i deputati della maggioranza, si sono astenuti quelli di Pd e M5S mentre contro hanno votato quelli di Avs e del Terzo Polo. Dopo qualche secondo di incertezza, l'opposizione è esplosa in un applauso. La seduta è ora sospesa: la mancata approvazione della risoluzione sullo scostamento di bilancio non consente infatti di votare le risoluzioni sul Def. Benché la seduta sia sospesa, pochi deputati sono usciti dall'Aula. Ai banchi di Fdi c'è un gruppo nutrito di deputati attorno al capogruppo Tommaso Foti.

 

 

L'Aula della Camera respinge la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio. Era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea: il testo è stato bocciato con 195 sì, 105 astensioni e 19 no. 

L'esito del voto è stato proclamato dal vicepresidente Fabio Rampelli ma inizialmente nessuno aveva compreso che la bocciatura di quella risoluzione, per la quale è richiesta una maggioranza qualificata, determinasse l'impossibilità di votare le risoluzioni sul Def. Dopo quasi un minuto di incertezza è partito l'applauso dell'opposizione.

L'Aula della Camera respinge la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio. Era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea: il testo è stato bocciato con 195 sì, 105 astensioni e 19 no. Perché fosse approvata, la risoluzione sullo scostamento di bilancio alla Camera doveva passare con almeno 201 voti a favore, obiettivo che la maggioranza ha mancato per sei voti. A favore hanno votato i deputati della maggioranza, si sono astenuti quelli di Pd e M5S mentre contro hanno votato quelli di Avs e del Terzo Polo. Dopo qualche secondo di incertezza, l'opposizione è esplosa in un applauso. La seduta è ora sospesa: la mancata approvazione della risoluzione sullo scostamento di bilancio non consente infatti di votare le risoluzioni sul Def.

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