Def, incontro sindacato-governo terminato. Landini: «Non bastano 5 miliardi, no all'aumento di spesa per le armi»

Def, incontro sindacato-governo terminato. Landini: «Non bastano 5 miliardi, serve il prelievo di solidarietà»
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Giovedì 7 Aprile 2022, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 18:45

Incontro terminato tra governo e sindacati sul Def. Alla riunione, durata meno di due ore, hanno preso parte oltre al premier Mario Draghi e al Ministro del lavoro Andrea Orlando, i leader di Cgil Cisl e Uil. Draghi «ci ha detto che ci rivedremo dopo Pasqua anche con Confindustria e con le altre associazioni datoriali, manifestando la volontà di un maggiore dialogo con la prospettiva di un patto sociale con tutti i soggetti, così come fu all inizio degli anni 90». Lo ha detto il segretario della Cisl Giulio Romani uscendo da Palazzo Chigi. «Abbiamo approvato l'idea di costruire un patto sociale ma va ovviamente riempito di contenuti e di merito», ha aggiunto.

«Il Def è la cornice, vedremo poi in corso d'opera cosa succederà di questo margine che si è aperto con mezzo punto di Pil, 9 miliardi, che consentirà interventi aggiuntivi per regolare la politica economica.

In questa fase la priorità è il costo dell'energia ovviamente. In questo caso, quindi, più che misure specifiche per il turismo, avremo misure che andranno a coprire chi ha un'incidenza maggiore sul costo dell'energia e saranno quindi automaticamente indirizzate anche verso il turismo, in particolare per alberghi e ristoranti che hanno grandi consumi». Lo dice il ministro Massimo Garavaglia ribandendo che il turismo è un «settore energivoro per eccellenza».

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«Abbiamo avanzato richieste precise sui mutui, sugli affitti, sulle bollette. Serve introdurre un intervento su chi ha redditi e patrimoni più alti, un prelievo, un contributo di solidarietà. 5 miliardi non sono sufficienti, serve uno scostamento di bilancio perché c'è una emergenza sociale». Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. «Proprio perché viviamo il momento che viviamo, al tavolo con il governo abbiamo detto che non è questo il momento per aumentare le spese per armi ma oggi è il momento di aumentare le spese per la tutela sociale e il rilancio degli investimenti del nostro Paese», spiega poi Landini.

 

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