Sicurezza bis, Salvini a caccia di voti. Sfida in aula, maggioranza a rischio

Sicurezza bis, Salvini a caccia di voti. Sfida in aula, maggioranza a rischio
di Diodato Pirone
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Lunedì 5 Agosto 2019, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 16:55

Nella maggioranza scommettono che alla fine filerà tutto liscio ma il livello d'attenzione è alto. Fra oggi e domani dovrebbe essere votata la fiducia sul Decreto Sicurezza bis che dovrebbe passare senza problemi perché se è vero che fra i 5Stelle ci sono almeno 5 malpancisti i sei senatori totiani di Forza Italia sono pronti ad assicurare l'appoggio de facto.

Matteo Salvini però non si fida della capacità di tenuta del gruppo pentastellato. «Vedremo, la giornata sarà lunga, io sarò in Senato per il voto», dice Matteo Salvini ostentando sorrisi, all'ultimo giorno di vacanza a Milano Marittima. Giornata in spiaggia con i figli, pranzo con i ministri Fontana e Bussetti, serata con comizio a Colico, nel lecchese.

Il vicepremier ignora le critiche per la sua performance alla consolle del Papeete beach («Porti rispetto per l'inno di Mameli», attacca il segretario del Pd, Nicola Zingaretti) e anche per lo scontro con un cronista di Report sul caso Savoini. Non abbassa i toni. E moltiplica gli avvertimenti al M5S cui fa capire di non voler perdonare leggerezze sul voto di fiducia.

Tanto che ingaggia un nuovo duello con Di Maio che associa a Grillo, Toninelli e Di Battista. «Sono stufo di attacchi di quelli che dovrebbero essere alleati», sottolinea. In mattinata aveva detto, greve, di poter «mandare a c...» Alessandro Di Battista.

Le maggioranze variabili per rimpiazzare i grillini
 



LA LISTA
L'esponente pentastellato risponde per le rime: «Non me ne frega nulla che si sia inginocchiato davanti ad una cubista, mi indigna che si sia inginocchiato davanti al potere dei Benetton e alle Coop, anche quelle rosse», attacca. Controreplica salviniana: «I 5Stelle hanno una pessima componente di sinistra al loro interno e Di Battista conta zero».

A Luigi Di Maio, il vicepremier leghista ha chiesto di dare il via libera a trivellazioni, sanatoria per l'Ilva, Gronda, termovalorizzatori. E Autonomia. Contro la quale, ha detto ieri «si battono alcuni politici ladri e incapaci del Sud, che da 50 anni derubano il Paese».

Di Maio si mostra in video, in t-shirt, ma parla di altro, di norme sul lavoro. Non replica. Il pentastellati non vogliono dare all'alleato pretesti per rompere. Ma il problema, spiega un leghista, è che Di Maio rischia di non tenere i suoi senatori. La maggioranza sulla carta conta 165 senatori. Ranghi serrati, dunque: tutti convocati. Anche per le opposizioni. Matteo Renzi, per dire, torna dagli Usa. Perché oltre al dl sicurezza, martedì o più probabilmente mercoledì' si voteranno le mozioni sulla Tav e allora emergerà la spaccatura giallo-verde. La Lega voterà contro la mozione No Tav del M5s ma dovrebbe dire sì a quelle pro-Tav di Pd, FI e Bonino. Resta aperta la partita per il commissario Ue per la quale ha rivelato ieri Salvini «abbiamo fatto due nomi».

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