​Sicurezza bis, la Camera approva il decreto ma Fico e alcuni grillini non votano

Sicurezza bis, la Camera approva il decreto ma alcuni grillini non votano
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Giovedì 25 Luglio 2019, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 12:35

Il decreto sicurezza ha superato il primo scoglio alla Camera con 322 voti favorevoli, 90 contrari e l'astensione di Vittorio Sgarbi, del gruppo Misto. Consensi più bassi rispetto al primo decreto che porta il 'marchio' del ministro dell'Interno Matteo Salvini e che a novembre a Montecitorio conquistò 396 sì, diventando legge. Anche allora il governo chiese la fiducia (quella di ieri è l'ottava, confermata con 325 sì).

Ora per l'ok definitivo del provvedimento che introduce una stretta contro l'immigrazione clandestina e i soccorsi in mare da parte delle navi delle ong, bisognerà aspettare il Senato. La maggioranza spera di chiudere prima della pausa estiva: nel calendario di Palazzo Madama, l'esame del provvedimento è previsto entro il primo agosto. Come nel precedente decreto, Lega e Movimento 5 stelle hanno potuto contare sui voti di Forza Italia (nonostante il 'record' di assenze con 26 votanti sul totale di 104 forzisti) e Fratelli d'Italia, oltre al sì di Alessandro Colucci di Noi con l'Italia.

Identico anche il copione dei contrari con Pd, Liberi e uguali, 5 deputati del Misto (tra cui Sara Cunial, espulsa dal M5s) e Doriana Sarli del Movimento, già critica sul 'primo sicurezza' e che ha annunciato il dissenso in Aula. Assente al momento del voto, il presidente della Camera Roberto Fico che è uscito mezzora prima, lasciando il posto al vicepresidente Fabio Rampelli. A novembre disertò l'Aula spiegando, dopo, che fu una scelta per segnare la distanza dal provvedimento.

Le novità principali del 'bis' sono nei primi due articoli. In particolare, il ministro dell'Interno può limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali per ragioni di ordine e sicurezza o in caso di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Introdotta anche la maxi multa da 150mila euro fino a un milione per il comandante della nave che violi quel divieto e, in aggiunta, c'è il sequestro dell'imbarcazione.

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