Ristori, stop a tasse e rottamazione, resta il nodo Cig di Natale. IV: «Noi contrari»

Ristori, stop a tasse e rottamazione, resta il nodo Cig di Natale
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Giovedì 26 Novembre 2020, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 00:24

Tregua fiscale di fine anno per alleviare cittadini e imprese dal peso della crisi Covid: incassato il via libera quasi all'unanimità delle Camere a spendere altri 8 miliardi per tamponare i danni dell'epidemia, il governo cerca di chiudere il nuovo decreto Ristori, il quarto, che in gran parte riscriverà il calendario fiscale di qui a primavera. È probabile però che il via libera del Consiglio dei ministri arrivi domenica sera, limite ultimo per fermare la scadenza delle tasse di fine mese, sia per dare tempo ai tecnici di scrivere le norme sia per consentire di sciogliere gli ultimi nodi, a partire dall'idea di una "Cig di Natale", un bonus da 500 euro per i lavoratori in cassa integrazione, che ancora divide la maggioranza.

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Il ministero dell'Economia, impegnato a fare i conti per far tornare le coperture, sarebbe freddino su una misura che andrebbe ai dipendenti in Cig per più di 8 settimane e costerebbe attorno a 1,6 miliardi.

E nelle file della maggioranza, secondo quanto riferito da fonti parlamentari, la proposta non avrebbe trovato particolare gradimento. È «una questione politica», si ripete nella maggioranza, che si potrà dirimere probabilmente in una nuova capi-delegazione chiamata a definire il menù del provvedimento da inviare al più presto al Senato, in stand by sugli altri tre decreti ristori varati nell'ultimo mese.

Italia Viva fa sapere di essere «assolutamente contrari al bonus Cig Natale. Dopo decine di miliardi spesi per I garantiti (lavoratori dipendenti e pensionati) è ora di pensare un pò anche ai milioni di non-garantiti (autonomi, professionisti, e partite iva). E poi....ma non era Renzi quello che governava con bonus e mancette?», sottolineano dal partito guidato dall'ex premier.

Anche il quater, come i precedenti, replicherà le misure pensate a inizio novembre per le attività nelle zone arancioni e rosse che nel frattempo hanno colorato quasi tutta la cartina d'Italia. In più, la novità pensata anche per venire incontro alle richieste delle opposizioni che hanno alla fine votato tutte a favore del nuovo scostamento, la maxi-moratoria fiscale interesserà «tutti i settori economici che hanno subito perdite», non solo la lista dei codici Ateco individuati fin qui come i più colpiti dalle restrizioni anti-Covid.

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La lista potrebbe comunque essere aggiornata includendo nuovi settori che potranno così accedere anche al fondo perduto e agli altri interventi (come lo stop a Imu e credito d'imposta per gli affitti). L'acconto del 30 novembre di Irpef, Ires e Irap dovrebbe invece slittare ad aprile per tutte le imprese con cali di fatturato, estendendo la misura attualmente prevista per i soggetti Isa: ancora si discute ma il tetto delle perdite, anche per mantenere un criterio omogeneo, dovrebbe alla fine essere fissato al 33%. Anche i versamenti di Iva, ritenute, addizionali e contributi di metà dicembre dovrebbe essere fermato, sempre utilizzando il criterio delle perdite, e rinviato al 16 marzo, così come l'acconto Iva annuale del 27 dicembre.

Anche il pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, che dovevano riprendere dal 10 di dicembre, dovrebbe essere rinviato al primo marzo, mentre si ragiona, ma non con questo provvedimento, di una rottamazione quater. Il testo già così sarebbe abbastanza corposo, circa una sessantina di articoli che si cercherà di asciugare da qui a domenica, e che dovrebbe includere anche alcune misure stralciate dalla manovra, a partire dal rinvio di un altro anno del federalismo fiscale: in più, ma anche questo ancora va definito, potrebbe essere lasciato un tesoretto da 600 milioni per le modifiche parlamentari, in modo da dare margini di intervento anche ai senatori, che potranno di fatto ritoccare solo il pacchetto ristori, visto che ai deputati spetterà scegliere come utilizzare una dote da 800 milioni per gli emendamenti alla legge di Bilancio. Il decreto Ristori quater dovrebbe poi essere completato con alcune misure per i lavoratori, da una nuova mensilità dell'indennità per stagionali e precari del turismo, dello sport e della cultura a nuove risorse per consentire ai genitori con i figli in Dad di utilizzare il bonus babysitter.

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