Maria Elena Boschi: «Il ddl Zan così non passa. Se il Pd non apre lo farà fallire» `

Maria Elena Boschi: «Il ddl Zan così non passa. Se il Pd non apre lo farà fallire» `
di Barbara Jerkov
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Lunedì 5 Luglio 2021, 06:22 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 07:08

Presidente Boschi, è vero che Italia viva vuole affossare il ddl Zan, come vi accusano Pd e M5S?
«Falso. La legge Zan la vuole affossare il centrodestra. Ma la sponda principale il centrodestra ce l'ha proprio dall'atteggiamento politicamente suicida di Pd e M5S, che insistono per andare in aula senza modifiche solo per nascondere le loro divisioni interne. Tutti sanno bene che così la legge, al Senato, non passerà mai. Noi di Iv avremmo potuto lasciarli fare e mandarli a sbattere perché a scrutinio segreto mancheranno all'appello non i voti di Iv, ma quelli di molti grillini e democrat. Ci saremmo presi meno polemiche e molti più like sui social, ma la legge non sarebbe passata. Durante la discussione sulle liste del Pd ho difeso la candidatura di Zan da chi voleva tenerlo fuori. Sono salita con lui sul palco del Pride village chiedendo una legge contro l'omofobia che tutelasse tutti e tutte. Mi sono battuta per la legge sulle unioni civili. Non ho certo cambiato idea».

Ddl Zan, in Senato ora non c'è la maggioranza: gli scenari possibili

Ma che senso ha il ripensamento delle ultime ore, non avevate concordato sul testo approvato dalla Camera? Il testo Scalfarotto, a cui vi rifate, a suo tempo venne stoppato dalla Lega: comunque la si pensi, un bel tourbillon di riposizionamenti da tutte le parti...
«Abbiamo votato la legge Zan alla Camera perché era la migliore mediazione possibile in quel momento. E lo rifarei. Purtroppo al Senato i numeri ora non ci sono. Ci sono moltissimi malumori dentro a M5S e Pd. Vuoi per questioni merito, vuoi per le fibrillazioni politiche interne, vuoi per la posizione della Chiesa che pesa sulla campagna elettorale a Roma. Proporre un punto di incontro con poche modifiche concordate in maggioranza significa approvare la legge. La proposta di Scalfarotto è diversa da quella stoppata dalla Lega in passato. Vediamo ora chi ci starà. Se anche solo FI desse il via libera significherebbe dare alla legge la possibilità di passare. E chi dovesse dire di no su una mediazione ragionevole se ne assumerà la responsabilità, che sia la Lega o altri. Nel 2016, se il governo Renzi fosse andato dietro al M5S e a quanti nel Pd credevano alla loro buona fede e non avesse messo la fiducia, oggi non avremmo una legge sulle unioni civili perché il M5S all'ultimo minuto si tirò indietro senza motivo. Grazie al coraggio di allora molte persone non si sentono più cittadini di serie b».

Entrando nel merito del vostro emendamento, non si rischia di snaturare la riforma?
«No.

La legge nasce con un obiettivo: tutelare ciascuna persona contro discriminazioni e violenze che ledano la sua libertà di esprimere la propria sessualità. Con le modifiche proposte si ottiene lo stesso risultato. Non a caso la proposta di Scalfarotto da cui prende spunto è stata sottoscritta anche da Zan e Serracchiani».

Davvero pensa sia possibile portare la Lega, che ha appena firmato una Carta dei valori con Orban, a votare un ddl Zan modificato? Non è che puntano solo a perdere altro tempo?
«Niente può essere più distante dai miei valori e da quelli di Iv della carta firmata con Orban che per me è dei disvalori. Ma ho ascoltato più volte Salvini e la Meloni dire che sono contro violenze e discriminazioni sui gay. Bene: che votino la proposta di mediazione di Italia Viva e lo dimostrino. Con la proposta Scalfarotto abbiamo tolto loro ogni alibi».

Questo vostro ritrovarvi in sintonia sempre più spesso con il centrodestra è, come dire, una provocazione politica ai cugini dem o un effettivo riposizionamento di Iv nello schieramento politico?
«Nessun riposizionamento: solo coerenza con le nostre idee. Se Letta propone di alzare le tasse con l'imposta di successione è normale dire che non siamo d'accordo, perché siamo stati sempre quelli che le tasse le abbassano e non le alzano. Se il Pd sui temi della giustizia va dietro al M5S, è naturale per noi essere dalla parte opposta. Noi seguiamo una nostra linea a prescindere da chi sono quelli che la condividono».

Penso alla madre di tutte le battaglie politiche che abbiamo di fronte tra pochi mesi, quella per il Quirinale. Iv potrebbe sostenere un candidato di centrodestra?
«Noi sosterremo solo un presidente della Repubblica che non sia sovranista, ma che sia europeista convinto e garantista».

Il governo in questi giorni è messo alla prova dalle tensioni nei 5Stelle: intervistata dal nostro giornale, Irene Tinagli ha detto molto chiaramente che non esistono alleanze obbligate. Ritiene possibile un ripensamento da parte del Pd del patto con i grillini?
«Non ne ho idea. So che il Pd ha sbagliato clamorosamente linea politica su tutto nell'ultimo periodo: da Conte leader dei progressisti, al Conte o voto, al no iniziale ad un governo Draghi, fino all'accordo su Roma per il comune poi naufragato. Vedremo cosa faranno nel Pd e cosa resterà dei grillini. Io sono ancora più convinta ad aver fatto bene a scegliere di contribuire alla nascita di Iv».

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