Ddl Zan, teologhe italiane d'accordo con il Pd: «Va approvato subito così come è»

Ddl Zan, teologhe italiane d'accordo con il Pd: «Va approvato subito così come è»
di Franca Giansoldati
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Venerdì 9 Luglio 2021, 17:38

Città del Vaticano – Mentre il Papa e la Santa Sede si sono mobilitati in modo compatto attraverso una nota diplomatica - la scorsa settimana - per chiedere che il ddl Zan venga modificato in alcuni punti ritenuti problematici, le teologhe italiane con una lettera aperta, andando nella direzione opposta a quella dei vertici della Chiesa affermano che il ddl contro l'omofobia - come è attualmente stato strutturato - vada benissimo e dovrebbe essere approvato così come è.

Il Coordinamento Teologhe Italiane ha anche lanciato una petizione che sta girando sul web toccando il frastagliato arcipelago cattolico. «Ci sono dei momenti in cui è necessario prendere una posizione, anche se in un campo di battaglia disegnato in modo un po’ maldestro, come quello attivato attorno al DdL Zan: da una parte la giusta e sacrosanta istanza di eliminare ogni forma di discriminazione e di violenza omotransfobiche, dall’altro la reazione di chi teme decostruzioni e disordini simbolici».

La domanda che le teologhe pongono è sostanzialmente una: «vi sembra il caso di mettere i puntini sulle i, quando ci sono di mezzo storie insultate, disprezzate e violentate?» Le teologhe ritengono scaduto il tempo per gli indugi: «sono assolutamente insopportabili e inaccettabili le cattiverie, le chiusure, gli insulti che feriscono le sorelle e i fratelli omosessuali o che affrontano difficili e delicati percorsi psicologici e sanitari per sintonizzarsi con sé stessi e con la loro esperienza intima. È ora di scegliere da che parte stare». 

Pur riconoscendo l'esistenza di un linguaggio problematico per come usa le categorie di sesso e di genere e per l’antropologia sottesa al testo, «è come se non si riuscisse a cogliere che l’esperienza corporea è già fin dall’inizio psichica e che l’esperienza interpretativa, personale e sociale insieme, è fin dall’inizio in qualche modo radicata nei corpi».

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