Governo, crisi in diretta: Conte non salirà al Colle stasera. Renzi: ministre Iv via. Orlando: grave errore

Governo, crisi in diretta: Conte al Quirinale: «Serve patto solido». Renzi fa dimettere Bellanova e Bonetti
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 10:01 - Ultimo aggiornamento: 22:23

Crisi di governo, cosa succede? Il premier Giuseppe Conte non salirà al Colle questa sera dopo il ritiro delle ministre di Iv dal governo. Al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier è salito nel pomeriggio, per un incontro che fonti di maggioranza definiscono interlocutorio.

Il colloquio, si apprende dal Quirinale, è durato circa un'ora. A Mattarella Conte ha riferito circa le decisioni del Consiglio dei ministri di ieri e sullo stato dei rapporti della coalizione. Il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell'allarmante situazione causata dalla pandemia.

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L'annuncio di Renzi: ministre via

Renzi ha annunciato alle 18 in conferenza stampa le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti. Qui la diretta dell'intervento alla Camera«È molto più difficile lasciare una poltrone che aggrapparsi allo status quo. Noi viviamo una grande crisi poltica, stiamo discutendo dei pericoli legati alla pandemia. Davanti a questa crisi il senso di responsabilità è quello d risolvere i problemi, non nasconderli». Lo dice Matteo Renzi in conferenza stampa alla Camera. «La crisi politica non è aperta da Italia Viva, è aperta da mesi», aggiunge. «Non si vota, si vota nel 2023». Lo sbocco della crisi? «Tocca al presidente del Consiglio, noi siamo pronti a discutere di tutto».Non abbiamo nessuna pregiudiziale nè su formule nè su nomi«. Lo dice Matteo Renzi in conferenza stampa alla Camera. «Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti». Lo scrive su Twitter il vicesegretario Pd Andrea Orlando dopo l'annuncio delle dimissioni delle ministre Iv.

Conte, l'annuncio delle dimissioni delle ministre

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Conte sulla crisi

«Una crisi? Spero di no», ha affermato il premier rispondendo ad una domanda dei giornalisti al suo rientro a Palazzo Chigi. «Oggi ho chiesto un colloquio per aggiornarlo del fatto positivo dell'approvazione del Recovery. La bozza ci consente di andare avanti in questo progetto», ha detto parlando dell'incontro con Mattarella. Il metodo che ha portato all'approvazione del Recovery è da salvare: «Con il Recovery Plan abbiamo dimostrato che se si lavora attorno a un tavolo in modo costruttivo si può rafforzare anche il governo». Poi un ramoscello d'ulivo teso a Renzi: «Italia viva sa che ogni volta che ha posto dei problemi in modo costruttivo, che c'è una discussione vera intorno a un tavolo con la volontà di trovare una soluzione, troveranno in me sempre il massimo dell'attenzione».

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Perciò il premier fa capire che si tenterà ancora di ricomporre la crisi all'interno del perimetro di questa maggioranza: «Ho sempre detto che governo può andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza».

Si augura, Conte, che oggi pomeriggio le ministre di Iv non rassegnino le dimissioni: «Le dimissioni delle ministre di Iv ? Spero non si arrivi a questo, sto lavorando ad un patto di legislatura e serve uno spirito costruttivo». Il patto di legislatura è la formula usata anche dal segretario Nicola Zingaretti per tracciare il percorso che serve a blindare governo e legislatura, appunto. E in questi giorni è stati usato, spesso, come sinonimo ed evocazione di rimpasto

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«Credo che una crisi non sarebbe compresa dal Paese in un momento in cui ci sono tante sfide. Le persone ci chiedono di continuare», ha proseguito Conte. «Io fino all'ultima ora lavorerò per rafforzare la coalizione. L'interesse dei cittadini viene prima di tutto». Sembra quindi tramontare l'operazione Responsabili per cui il Capo dello Stato già aveva espresso scetticismo. Lo si capisce quando Conte parlando con i cronisti dice: «Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l'azione del governo».

Pressing del Pd per ricucire lo strappo

A premere per ricucire lo strappo è tutto il Pd. «Massimo impegno per il bene dell'Italia, per creare fiducia e dare certezze alle persone. Per aumentare gli investimenti, creare lavoro, per un'Italia green e digitale. Per dare un futuro migliore ai giovani. Per un patto di legislatura», scrive su Facebook il segretario Nicola Zingaretti. E il dirigente nazionale del Pd, Goffredo Bettini, su Facebook dice: «Le parole di Conte, dopo l'incontro con il Presidente Mattarella, interpretano lo stato d'animo del Paese. Siamo di fronte a prove terribili. La classe dirigente democratica deve sapersi unire per affrontarle al meglio nell'interesse dei cittadini. Ci sono le condizioni, dopo il buon lavoro con il contributo di tutti sul Recovery Plan, per definire un'intesa di fine legislatura, nei confini dell'attuale maggioranza che in questi mesi ha ottenuto risultati importanti».

Lancia un esplicito appello a Iv il suo vice Andrea Orlando: «Il Presidente Conte ha detto le cose che il PD auspicava per scongiurare una crisi di governo. Una crisi che costituirebbe un gravissimo danno per il Paese. Conte ha ribadito la volontà di rimanere nel perimetro di questa maggioranza e di lavorare per un patto di legislatura. Adesso IV raccolga questo invito. Fermiamo le polemiche, mettiamoci al lavoro nell’interesse dell’Italia. Tutte le nostre energie vanno impegnate per affrontare la crisi gravissima che ci ha colpito e l’emergenza sanitaria che è tutt’altro che alle nostre spalle». Anche il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci sottolinea e rilancia il tentativo dialogante del premier. 

Un altro esponente del Pd, un altro pontiere come il capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio plaude alla scelta di Conte di rimettere insieme i pezzi della maggioranza: «Bene le parole di Conte sulla maggioranza e sul patto di legislatura. Questo è il tempo dei costruttori». 

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E un appello alla stabilità arriva anche dal M5S. «È importante che l'Italia possa contare, soprattutto in questo momento, sulla stabilità del governo e sulla lealtà e disponibilità al confronto delle forze di maggioranza. Su queste basi si può continuare a lavorare a fare il meglio per il Paese. Le parole del presidente Conte sono dunque pienamente condivise dal Movimento 5 Stelle», fanno sapere anche i capigruppo di Camera e Senato del M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri.

 

Il canale di comunicazione Iv e Pd non si è mai interrotto. In mattinata, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha ripreso il filo del lavoro sul Recovery Plan sentendo vari ministri che durante il Consiglio dei ministri di ieri sera avevano chiesto parziali modifiche del testo. Tra gli altri, c'è stato un colloquio cordiale con la ministra Teresa Bellanova per concordare le integrazioni da apportare ai progetti per l'agricoltura. 

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In mattinata nell'aula della Camera ci sono state le comunicazioni del ministro della salute Roberto Speranza sulle misure per il contenimento della pandemia coronavirus«Nei prossimi mesi sarà tutto terribilmente complicato, teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani, sarebbe errore imperdonabile rallentare a pochi metri dal traguardo, nell'ultimo miglio», ha detto il ministro. L'Aula della Camera ha approvato, con 295 voti a favore, 220 contrari e sette astenuti, la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro.

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Cosa succede oggi 

Nella notte il Consiglio dei ministri ha approvato il Recovery Plan.  Le ministre di Italia Viva Teresa Bellanova e Elena Bonetti in Cdm al momento del voto sul Recovery hanno scelto di astenersi, rinviando eventuali dimissioni a oggi. Matteo Renzi scioglierà le riserve in una conferenza stampa che si terrà alle 17.30 alla Camera. Ci sarà il leader di Iv,  le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. La conferenza stampa servirà per fare chiarezza sulla crisi di governo.

Anche stasera il Cdm si riunirà per discutere delle prossime misure anti-Covid, domani per il nuovo scostamento di bilancio, entrambe misure a cui Italia Viva ha assicurato il proprio voto favorevole.

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Cosa dicono i partiti

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) si mette sulla stessa scia del ministro Speranza: «La vera crisi la stanno vivendo gli italiani, non la politica», scrive su Facebook«Servono serietà e responsabilità in questo momento storico. Tutti facciano un passo indietro per amore del Paese», dice Di Maio.

Ma è il Pd con i suoi pontieri che in queste ore si sta attivando al massimo per superare la crisi. «Ottimo risultato di tutti il via libera alla bozza del Recovery Plan. Ora bisogna correre e non pregiudicare il lavoro. E’ un buon piano con modifiche significative ottenute anche grazie all’iniziativa del Pd per maggiori investimenti, per la sanità, per il lavoro, per il Mezzogiorno, le donne, i giovani. Finalmente può diventare realtà il processo verso la transizione ecologica e la rivoluzione digitale del sistema Paese. Ora si discuta in Parlamento e si coinvolgano le parti sociali, le imprese, l’associazionismo, i giovani, le donne nel dibattito sul futuro dell’Italia. Non c’è altro tempo da perdere. Si faccia di tutto per riprendere il dialogo, il confronto nella maggioranza, per trovare una soluzione alla crisi e affrontare con responsabilità i prossimi decisivi passaggi come lo scostamento di bilancio e i ristori economici alle imprese. L’Italia non può perdere questa occasione, lo dobbiamo soprattutto alle nuove generazioni. Si lavori come abbiamo insieme deciso al patto di legislatura in tempi certi e brevi con buonsenso e facendo prevalere il bene comune e la buona politica. Si può fare”. Così in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti. «Io. ci credo ancora. Serve una maggioranza politica con Iv dentro», chiarisce il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci

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Beppe Grillo condivide l'idea di Zingaretti di un patto di legislatura e posta sui social una lettera ai partiti di maggioranza e opposizione scritta dal deputato M5s Giorgio Trizzino. «Non è pensabile che il Paese possa essere ricostruito senza il contributo di tutti e soprattutto dopo avere ascoltato le proposte di tutto il Parlamento, delle Regioni, dei Comuni, dei Sindacati, degli Imprenditori e di coloro che fanno parte di quel mondo che ogni mattina si alza dal letto per portare il proprio contributo al funzionamento del sistema Paese. Non può esistere in questo momento una distinzione tra maggioranza ed opposizione perché tutti i rappresentanti del popolo devono contribuire uniti a sostenere, in uno dei momenti più bui della sua storia, il Paese. Nessuno cerchi scusi o pretesti per sottrarsi a questa grande responsabilità o ancor peggio faccia in questo momento biechi calcoli elettorali sul proprio futuro», scrive su Facebook. «Cambiamo la nostra prospettiva di ricerca di quello che può essere utile al singolo individuo e raccogliamo l’esortazione che ci indirizza il Presidente Mattarella di diventare costruttori mettendo al primo posto il bene comune dell’Italia», conclude«È sottinteso che il Governo è di Conte». È questa la precisazione di Beppe Grillo in un post scriptum al post.

Stasera alle 22 si riuniranno anche i gruppi di Italia Viva, che al di là delle scelte sul governo dovrebbe confermare il via libera in Aula sia sulle misure Covid sia sul decreto ristori che domani il consiglio dei ministri varerà. Sui social del partito intanto è comparsa una riflessione della ministra Teresa Bellanova che sprona il governo di cui lei fa ancora parte a farsi trovare pronto per l'arrivo della terza eventuale ondata della pandemia. «La terza ondata di contagi e la crisi economica obbligano tutti a un di più di responsabilità, non alla distribuzione di sonniferi. La terza ondata, se arriverà e mi auguro proprio di no, deve vederci preparati, non imbalsamati. Il governo è chiamato a risolvere l'emergenza, non può essere l'emergenza a tenere in vita il governo».

Mastella dice che i responsabili ci sono

I responsabili? «Qualcuno ce n'è, non so se in numero sufficiente, ma sono più di qualche unità, forse anche più di cinque...», ha detto stamani a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il sindaco di Benevento Clemente Mastella. Esiste davvero l'idea di un governo Conte-Mastella, come sostenuto da Matteo Renzi? «Io non ne so niente, lo saprà Renzi, che vi devo dire. Lui mi cita per prendermi in giro, perché vuole svilire l'operazione di Conte». I Responsabili - ha detto ancora - sono come l'amante: quando si scopre devi dargli dignità. Sono meno del necessario perché se non dai loro dignità politica rimangono nascosti. Alla domanda su numero esatto di questi senatori disposti a sostenere Conte, Mastella ha risposto evasivamente: «non lo so, dipende se gli si dà dignità, non so se rimangono dormienti o si svegliano».

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«La moglie di Mastella mi ha cercato chiedendomi di far parte di un gruppo di responsabili per sostenere Conte. Questo avveniva qualche giorno fa. Io ho detto che serve un cambio di passo sostanziale». Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco. Quanti potrebbero essere i responsabili? «Pare siano una dozzina, - risponde il parlamentare - un pò dappertutto, anche in Forza Italia». De Falco ha inoltre affermato che per appoggiare questo esecutivo il governo dovrebbe «Innanzitutto fare più tamponi, senza appuntamento, a prezzo calmierato in tutta Italia. Se si ragionasse in questi termini ci si può pensare, basta prendere un impegno in sede istituzionale. Se governo Conte da prova di guardare oltre il proprio naso vediamo il mio no non è pregiudiziale».

I cinque punti di Matteo Salvini

Prova ad allargare il solco della crisi il leader della Lega e si inserisce nel dibattito su un "governissimo" lanciando cinque punti programmatici. «Su cinque punti, su cinque riforme precise da fare in pochissimo tempo, io credo che in Parlamento un'alternativa ci possa essere e che sia nostro dovere offrirla agli italiani». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, durante una conferenza stampa al Senato dedicata alla moda. «Parlo di riforme su salute, lavoro e imprese, scuola, infrastrutture e giustizia. Sono cinque temi su cui rilanciare il Paese e penso che nei due rami del Parlamento una maggioranza, che metta al centro questi problemi con il centrodestra a fare da guida, sia la soluzione migliore. Sempre che non ci siano le elezioni che in qualunque democrazia sono la via maestra. Stando a tutti i sondaggi la Lega resta il primo partito e il centrodestra vincerebbe le elezioni. Su questo è nato il governo Conte-Renzi, che è miseramente naufragato dopo un anno senza lasciare traccia di se. Se nascerà il governo Conte-Mastella per tenere fuori la Lega e rimandare il giudizio degli italiani - conclude Salvini - sarebbe squallido. Noi siamo pronti».

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