Fratelli d'Italia vuole i seggi del Nord, Meloni: «La data del voto? Sorpresi, ma siamo pronti»

Meloni: «Non ci aspettavamo di andare alle urne così presto, ma siamo pronti»

Crisi di governo, FdI vuole i seggi del Nord: «La data del voto? Sorpresi»
di Mario Ajello
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Giovedì 21 Luglio 2022, 23:59 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 15:03

Fratelli d’Italia ha nella media dei sondaggi tra il 22 e il 24 per cento dei consensi e questa cifra dovrà essere quella che orienta, secondo il partito di Giorgia Meloni, la suddivisione dei collegi uninominali nel centrodestra. Il criterio di assegnazione tra alleati è sempre stato questo e questo per FdI deve restare.

Dunque, la trattativa tra Giorgia Meloni, Salvini e Berlusconi comincerà e su questa base in vista del fatidico voto del 25 settembre.

E nel partito della Meloni si è convinti che se il rispetto di questa regola verrà osservato non ci saranno problemi. Ma si sa: Giorgia è una abituata, e non a torto visto che i partner del centrodestra hanno fatto la fuitina con il Pd e con Draghi prima di pentirsene in queste ore e tornare con lei, a non fidarsi troppo degli altri due. Anche se adesso sembra scoppiato (quanto durerà?) l’idillio nel centrodestra e la leader di Fratelli d’Italia ospite a Tg2Post da Gennaro Sangiuliano ieri sera ha detto: «Sono grata agli alleati. Apprezzo la posizione che hanno preso riguardo al governo Draghi».

E ora si augura una campagna elettorale senza sgambetti e in piena sintonia. 
Il format della campagna d’agosto-settembre di Giorgia è pronto: nessun populismo ma serietà; insistenza sui temi che interessano gli italiani (non come è andato a finire Draghi, non gli accordi e i disaccordi con gli alleati, non la demonizzazione degli avversari ma bollette, licenze, crisi economica e alimentare, tasse e via dicendo); sottolineatura della collocazione atlantista della destra.

 

Spiega la leader: «Non ci aspettavamo francamente di arrivare al voto il 25 settembre. La dipartita di questo governo è stata rocambolesca ed inaspettata ma noi siamo pronti e nel panorama politico FdI sarà il partito che meno di tutti dovrà spiegare cosa vuole fare. Le nostre priorità, la nostra collocazione e la postura su come affrontare le crisi sono sempre state articolate chiaramente da noi in questi anni. Dobbiamo solo ribadirle. Chi è in difficoltà sono altri che debbono reinventarsi una nuova identità».

E ci tiene a sottolineare la Meloni: «Il comunicato della Casa Bianca è stato più rispettoso di quello di alcuni esponenti europei che si sono espressi contro la crisi di governo in Italia: io quelle posizioni l’ho vissute come un’ingerenza, un fatto che nessuna nazione dovrebbe permettersi di fare. Nessuno in Italia si è permesso di dire che Boris Johnson non doveva andare a casa perché abbiamo rispetto per le altre democrazie e non entriamo a gamba tesa in cose che non ci riguardano. D’altra parte la collocazione occidentale dell’Italia nessuno la vuole metter in discussione e sicuramente non la mette in discussione FdI che nei fatti ha dimostrato chiaramente quale sia la sua metà del campo». 


ZONA NORD
Agli occhi dei meloniani occorre l’assicurazione scritta - preferiscono non chiamarlo più patto anti-inciucio - da parte degli alleati ritrovati che non usciranno più dal perimetro del centrodestra. E ancora: chi ha vinto le elezioni comunali al Nord? FdI con tanto di sorpasso sulla Lega. E questo dovrà significare, nelle aspettative di via della Scrofa, un numero di collegi maggiore rispetto al passato in quel Nord produttivo di cui Giorgia si sente pienamente rappresentante.

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