Covid e viaggi all'estero: le regole per il 2021 dal passaporto al vaccino

Covid e viaggi all'estero: le regole, dal passaporto all'attestato per il vaccino
di Cristiana Mangani
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Lunedì 30 Novembre 2020, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 20:24

Passaporto, visto e certificato che attesta di aver fatto il vaccino contro il coronavirus: in quale prossimo futuro dovremo viaggiare così? Con la curva del contagio ancora molto alta, sebbene in flessione, e la previsione di un 2021 che almeno fino all'estate ci obbligherà ancora a rigide regole, c'è chi si attrezza e parte in anticipo. Per andare in Australia, a esempio, potrebbe servire anche un documento d’identità sanitario oltre a quello vero e proprio. Nei giorni scorsi ne ha parlato l’amministratore delegato di Qantas, la principale compagnia aerea del Paese, e il ministro della Salute del governo di Canberra. L'idea non ha trovato tutti d'accordo, ma è facile immaginare che qualcosa di simile verrà richiesta un po' ovunque nel mondo.

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Per il momento, l'Italia naviga a vista e sta prevedendo di imporre la quarantena per chi rientra dall'estero, o quantomeno per chi sta organizzando una vacanza sulla neve.

Lo sci e le piste affollate sono il tema del momento e sono da considerarsi off limits per Palazzo Chigi. Si sta cercando di risolvere la questione a livello europeo, ma non tutti i paesi sono d'accordo a “serrare” funivie e baite, a cominciare dall'Austria che continua a insistere nel non voler chiudere.

 

Natale e Capodanno sono anche mari caldi e isole da sogno. E mentre si ragiona se ci si potrà spostare tra regioni per raggiungere un genitore anziano, c'è chi guarda molto oltre e immagina per la fine di dicembre vacanze a Dubai, alle Seychelles, alle Maldive: i luoghi più gettonati del momento. 

Le regole attuali per l'Europa

Le regole sono quelle stabilite per l'estate scorsa, quando i Paesi europei hanno riaperto i confini interni e ripristinato la libera circolazione nell’area Schengen. La gestione delle frontiere è però di competenza di ciascun governo. Riassumento, i cittadini italiani possono spostarsi liberamente in Europa per turismo tranne che in Montenegro, Serbia, Kosovo. In Romania invece sono consentiti gli spostamenti ma, al rientro in Italia, vige l’obbligo di isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria. Anche i nostri “vicini” europei hanno predispposto le loro regole. E quindi gli italiani che abitualmente vanno in Francia, in Germania e in Spagna, dovranno rispettare diverse condizioni. La Francia, a partire dal 30 ottobre e fino al 1 dicembre 2020, è ancora in lockdown. Le frontiere restano aperte all’interno dello spazio europeo, mentre sono chiuse le frontiere esterne, salvo per il rimpatrio dei cittadini francesi.  La Germania ha vietato, a partire dal 2 novembre e almeno fino a oggi, i pernottamenti per turismo. Il ministero della Salute tedesco ha disposto controlli sanitari obbligatori per tutti coloro che abbiano soggiornato nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Germania in una delle aree considerate “a rischio”. Nella lista è inclusa tutta l’Italia (a eccezione della Calabria che, in realtà, ora è zona rossa). La Spagna ha riaperto i suoi confini a giugno scorso, ma gli italiani, così come gli altri cittadini europei, dovranno compilare, prima del viaggio, un “formulario di salute pubblica”, attraverso il sito Spain Travel Health o la app Spain Travel Health-SPTH, ottenendo un codice QR da presentare (su dispositivo mobile o stampato) al proprio arrivo. E dal 23 novembre è obbigatorio anche presentare un certificato che attesti di essersi sottoposto a un tampone nelle 72 ore precedenti, naturalmente con risultato negativo.

Pensare a una vacanza, in questo periodo, alla fine potrebbe anche risultare vantaggioso. Perché sono tante le iniziative che si stanno mettendo in campo per contrastare la crisi: viaggi a prezzi vantaggiosi, luoghi poco affollati, e politiche di rimborsi più flessibili negli alberghi e sui voli. L'importante è sapere che la situazione è in continua evoluzione e che, in qualsiasi momento, fino a un vero ritorno alla normalità, il viaggio potrebbe comunque saltare.

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