Covid Regioni, Toti propone la zona bianca: «Valutiamo anche chiusura confini alpini». Val d'Aosta rossa ma apre i negozi

Covid Regioni, Toti propone la zona bianca: «Valutiamo anche chiusura confini alpini». Val d'Aosta rossa ma apre i negozi
di Stefania Piras
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Lunedì 30 Novembre 2020, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 22:24

Vogliono una "zona bianca" e l'apertura serale di bar e ristoranti. Una zona, attribuibile alle regioni che hanno un livello di contagio basso. E la vogliono soprattutto i governatori del centrodestra che si stanno mostrando sempre più impazienti di tornare alla normalità. Al termine della conferenza delle regioni di oggi sono emerse queste precise istanze. «Le richieste che faremo al governo – spiega Giovanni Toti – riguardano una maggiore trasparenza nel processo decisionale sulla divisione in fasce del Paese, oltre a una semplificazione come già chiesto da tempo. È necessario sapere quanto pesino i diversi parametri, ma è inoltre indispensabile accorciare i tempi: il lasso di tempo tra i dati epidemiologici e le relative misure, tra la valutazione dei dati e l’aggiornamento delle misure è troppo lungo, come è troppo lento il meccanismo di risalita verso colorazioni che prevedono misure meno restrittive». «Otre a questo – aggiunge il presidente - al netto di quello che sarà vietato o consentito, riteniamo necessario che il divieto di assembramento debba essere il principio cardine per prendere decisioni, in modo da garantire un principio di equità nelle misure. È poco convincente che alcune attività siano consentite anche se causano un involontario assembramento, e altre che magari ne provocano meno siano ferme. Servono misure che siano corrette, giuste ed eque. Oltre a questo, vista la situazione in cui ci troviamo, con il contagio in diminuzione, le regioni si chiedono a quali condizioni si possano riaprire una serie di attività, pensiamo per esempio agli impianti sciistici. In caso contrario, su questo punto specifico, le Regione ritengono opportuna la chiusura dei confini».

«Sempre a questo proposito – prosegue Toti – le Regioni chiederanno se sia possibile instaurare una ulteriore zona al di sotto della gialla che preveda ulteriori possibilità per le attività economiche, sempre che i dati del contagio lo consentano, penso alle aperture serali dei bar e dei ristoranti, sempre nel rispetto dei rigorosi protocolli vigenti».

Sono impazienti, si diceva. Un esempio eclatante? Erik Lavevaz, il presidente della Valle D'Aosta, regione classificata in zona rossa, ha deciso di riaprire i negozi e i centri per servizi alla persona da domani. Lavevaz ha firmato un'ordinanza.

«Rispettando la necessità di garantire la massima sicurezza, che è la priorità, è necessario dare uniformità di trattamento ai cittadini.

Per questo abbiamo deciso di dare la possibilità di aprire da domani fino al 3 dicembre. Poi sappiamo che da venerdì diventeremo zona arancione. Rispetto ai fenomeni di assembramento avvenuti nelle grandi città, da noi questo non accadrà perchè non abbiamo i centri commerciali» ha aggiunto.

E ora c'è in ballo questa proposta di istituire la zona bianca, qualcuno l'ha definisce persino "zona giallo pallido". I colori pantone come spia delle regioni più proiettate ad allentare le restrizioni vigenti, dunque. È innegabile il tentativo di riverniciare, e quindi rimodulare chiusure e coprifuoco.

Covid e sci, le Regioni: «Impianti aperti per seconde case e ospiti hotel»

La proposta è approdata ufficialmente oggi pomeriggio sul tavolo della Conferenza delle Regioni. È stata convocata dal Vice Presidente Giovanni Toti in videoconferenza con un solo punto all’ordine del giorno: "esame delle proposte in ordine alle misure di carattere sanitario, sociale, economico ed organizzativo da adottare con il prossimo DPCM". Si tratta di una conferenza programmatica in previsione dell'incontro che si terrà domani tra presidenti di regione e governo per discutere del prossimo dpcm

Ma cos'è la zona bianca? Sarebbe una nuova categoria per classificare le regioni già divise in zona rossa, zona arancione e zona gialla. Servirebbe «per le Regioni in base al rischio covid per consentire un Natale un po' più libero all'economia e alla socialità», ha spiegato il presidente della Liguria Giovanni Toti. «Oltre alle Regioni in area gialla forse è opportuno inserire quelle in area bianca, per consentire ulteriori libertà come i ristoranti aperti alla sera o la possibilità di seguire la messa di mezzanotte, dove il Covid ce lo consente», continua Toti.  «Il sistema delle zone sta funzionando ma vorremmo capire quali sono i margini», ha detto stamattina a CoffeeBreak Toti.

«Le Regioni ribadiscono che occorre non solo semplificare ma anche qualificare il processo decisionale, cioè sapere come vengono interpretati i parametri, quanto pesano nel processo decisionale e sostanzialmente farne parte», ha ribadito Toti. «Occorre accorciare i tempi, fare più attuali le decisioni e accorciare anche il meccanismo di uscita dalla zona rossa ad arancione o da arancione a gialla, che nell'attuale dpcm attiene a 21a giorni di calendario. Riteniamo si possa fare in modo più rapido».

Toti: valutare chiusura confini alpini

Non solo. «Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria», ha detto Toti al termine della Conferenza delle Regioni. In attesa del confronto con il Governo sul nuovo Dpcm le Regioni hanno inoltre valutato la possibilità di «riaprire gli impianti sciistici per i soli ospiti degli hotel e proprietari di seconde case, in modo da dare una parziale compensazione agli impianti di risalita e alle località sciistiche».

Ipotesi zona bianca, no di Zingaretti

L'ipotesi zona bianca non piace al segretario del Pd Nicola Zingaretti e al ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che con i dati sui decessi sotto gli occhi, l'hanno interpretata come un pericolosissimo "libera tutti". Boccia ha già ribadito stamattina che bisogna perseguire una linea che combini «cautela e rigore». Anche perché ad esempio in Emilia Romagna, e Bonaccini è sfavorevole alla zona bianca, sono tornati a volare i contagi oggi. Nelle ultime 24 ore sono 2.041 i nuovi casi di positività, scoperti però con un numero di tamponi molto inferiore al solito (10.992) come abitualmente avviene nei giorni festivi.Difficile dunque che la regione torni in zona gialla. 

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Motivo per il quale non appena la riunione dei governatori presieduta da Toti è inziata è arrivato l'altolà del presidente della regione Lazio che in sostanza boccia su tutta la linea l'idea della zona bianca. E dice: «A chi dice “riapriamo tutto” rispondo “errare è umano perseverare è diabolico”. E mi riferisco ai prossimi provvedimenti che dovrà emanare il Governo tra pochi giorni. Ricordo che solo a novembre in Italia ci sono state oltre 16000 vittime del Covid. Ora la curva sta calando solo grazie alle regole di contenimento e ai comportamenti delle persone. Un’altra esplosione del contagio, dovuta alla sottovalutazione del rischio, sarebbe un colpo verso l’economia e il lavoro, uno schiaffo alla sofferenza delle persone, alla memoria delle vittime e un insulto all’impegno degli operatori sanitari. Tornare a vivere significa sconfiggere il virus che è il vero nemico, non eliminare le regole per contrastarlo».

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