«Far scattare la zona rossa in automatico dove si verificano 250 casi di contagio da Covid ogni 100mila abitanti». Dal Comitato Tecnico scientifico filtra una richiesta di innalzamento delle restrizioni che a due giorni dalla firma del dpcm suona come una sorta di presa di distanza dal contenuto dell’ultimo decreto che Agostino Miozzo, coordinatore del Cts non smentisce. In buona sostanza i Ventisette lamentano che la decisione sulle chiusure è lasciata alle Regioni e che non ci sia un meccanismo automatico, come invece c’è quando si stabiliscono le chiusure per fasce di colore.
Zona rossa automatica
La richiesta di provvedimenti più restrittivi da parte del composito Cts non sarebbe una novità anche se nei verbali dell’ultima riunione si legge qualcosa di più sfumato che, qualche ora dopo aver lanciato l’allarme, lo stesso Cts si affretta a render noto: «Grande preoccupazione» per l’evoluzione della pandemia, che richiede l’«innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale» e la «riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità». Un allarme per la diffusione delle varianti ma nulla di preciso e, soprattutto, nessuna richiesta specifica è stata avanzata al governo. Anzi, fonti del Cts spiegano all’Ansa che «non è stato suggerito al governo nessun lockdown».
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Anche se non si possono escludere interventi, ulteriori restrizioni e lockdown nazionali non sono all’orizzonte anche perché nel governo in molti hanno salutato con soddisfazione la maggiore discrezionalità lasciata alle Regioni che quotidianamente vengono “monitorate” dal ministero degli Affari Regionali di Mariastella Gelmini e da quello della Salute di Roberto Speranza.
Nuovo Dpcm, circolare Viminale: «Maggiori controlli sulla movida»
Si inaspriscono però i controlli visto che molti sindaci si lamentano soprattutto del mancato rispetto delle norme. È ciò che accade a Pescara, da venti giorni in zona rossa, dove i contagi non scendono per una quasi totale mancanza di rispetto per le restrizioni, come sostengono molti sanitari delle Asl. Un giro di vite anti movida e anti spostamenti dalle aree decretate zona rossa, arriva con la nuova circolare firmata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che fa seguito all’entrata in vigore del nuovo dcpm. Vengono disposti maggiori controlli nelle zone della movida nei giorni festivi e prefestivi «anche a seguito di recenti episodi di assembramento verificatisi in alcuni grandi capoluoghi nell’imminenza del “passaggio” a una zona caratterizzata da misure più restrittive».