Speranza: «Juve-Napoli? Priorità è la salute. La serie A per le norme Cts può andare avanti»

Speranza: «Il campionato di calcio può andare avanti, ma la priorità resta la salute delle persone»
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Domenica 4 Ottobre 2020, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 15:57

Niente stop al calcio anche se la priorità resta la salute delle persone. «Il Cts in tutta sicurezza ha disposto delle norme che consentono al campionato di andare avanti». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Mezz'ora in Più, rispondendo alla domanda su un eventuale stop al campionato di calcio.

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«Penso che in questo Paese stiamo parlando troppo di calcio e troppo poco di scuola, La priorità deve essere altra. Lo dico persino da tifoso. Attenzione a dare le priorità, che non possono essere il calcio o gli stadi. La priorità è la salute delle persone», ha aggiunto il ministro.
 
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«È già deciso che Juve-Napoli non si giocherà. Ma parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l'attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po' meno calcio e un po' più scuola, se possibile».


 «Sono contrario alle proposte di aprire gli stadi a migliaia di persone, questo esporrebbe le persone a un rischio vero. Se dobbiamo correre un rischio perché le scuole riaprono sono d'accordo, ma se dobbiamo correrlo per portare decine di migliaia di persone allo stadio sono contrario. E ' un rischio che non possiamo permetterci. Sono della linea della prudenza, che non significa non fare le cose, ma farle passo dopo passo. La linea della prudenza ci ha portato a una situazione che è migliore di altri Paesi».

È stata «la democrazia a permettere di piegare la curva» dell'epidemia in Italia, nella fase più difficile dell'epidemia
» ha detto ancora Speranza rispondendo a una domanda relativa all'eventualità di maggiori controlli con il coinvolgimento dell'esercito. «La sfida di fondo - ha detto ancora il ministro - è puntare sulla persuasione e la consapevolezza».

«Di fronte a un'epidemia che sta colpendo tutto il mondo è evidente che dobbiamo unire il Paese e non dividerlo. Dobbiamo essere uniti. Io ho sempre fatto appello all'unità, quell'unità mostrata dal Paese nelle ore più drammatiche. La battaglia non è conclusa. Ora siamo in una fase di crescita del contagio e il mio auspicio - ha sottolineato il ministro - è che l'Italia ritrovi quello spirito
».

Un contingentamento delle presenze alle feste private e in occasione di eventi e cerimonie. È una delle indicazioni del Cts -che in queste ore il governo potrebbe prendere in considerazione- in merito alle misure anti contagio previste dal prossimo Dpcm, che sarà varato mercoledì prossimo. A quanto si apprende la linea del Cts, per allontanare un aumento significativo del contagio e la necessità di un lockdown generale, sarebbe quella di una restrizione progressiva delle misure nella stagione autunnale: a cominciare da una stretta sulla movida agli orari anticipati di chiusure dei locali sino ad un aumento significativo dei controlli, oltre all'obbligo di mascherina all'aperto.

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