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Le mascherine non ci sono. Almeno nelle quantità che servirebbero, il presidente della Lombardia Attilio Fontana ne è consapevole. Così come è noto che molti fabbricanti negli anni scorsi hanno deciso smettere la produzione considerandola non più remunerativa. Avrebbero dovuto dare ascolto, forse, alla ‘profezia’ di Bill Gates ma così non è stato e ora riprendere a produrre camici e mascherine protettive non è facile, tantomeno lo si può fare nel giro di pochi giorni. Ci proverà forse Bertolaso, nominato ieri l’altro assistente del presidente della Lombardia. Avrà fortuna? Difficile perché la pandemia si è ormai diffusa in tutta Europa e ogni paese si tiene per sè i presidi e gli strumenti necessari ad affrontare l’emergenza.
Le polemiche nel frattempo fioccano, ma con esse non si moltiplicano le mascherine. Qualcosa potrebbe cambiare con il decreto del Consiglio dei ministri che prevede che è consentito produrre mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme. Nella bozza del decreto, ancora suscettibile di modifiche, si legge che le aziende produttrici che intendono avvalersi della deroga devono inviare all'Iss autocertificazione sulle caratteristiche tecniche delle mascherine,rispettando tutti i requisiti di sicurezza. L'Iss in 2 giorni si pronuncia circa la rispondenza delle mascherine alle norme vigenti. Confermati anche gli incentivi a fondo perduto alle imprese che già le producono.
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