Amministratori e politici italiani, di centrodestra e di centrosinistra, hanno comprato una pagina sul quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) per stimolare la Germania a imboccare la strada della solidarietà di fronte alla crisi scatenata dalla pandemia. «E’ una sfida che riguarda la sopravvivenza dell’Ue», si legge nel manifesto. «E se l’Ue non prova che esiste ora cesserà di esistere».
Ispiratore dell’iniziativa è stato l’ex ministro dello sviluppo economico e leader di Azione Carlo Calenda. Il manifesto è stato firmato tra gli altri dai sindaci di Milano, Bergamo e Venezia Beppe Sala, Giorgio Gori e Luigi Brugnaro, dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dal presidente della Liguria Giovanni Toti. E’ un’iniziativa, spiega Calenda su Twitter, presa «per parlare ai tedeschi perché ricordino come dovrebbe comportarsi un grande Paese durante un’emergenza».
Con @BeppeSala @giorgio_gori @sbonaccini @GiovanniToti @LuigiBrugnaro e altri abbiamo preso una pagina della @faznet per parlare ai tedeschi perché ricordino come dovrebbe comportarsi un grande paese durante un’emergenza. pic.twitter.com/5HhUFUUasO
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 31, 2020
«Nove Stati europei, tra cui Italia, Francia, Spagna e Belgio - si legge nell’appello - hanno proposto l’emissione di eurobond per far fronte alla crisi. Non si chiede la mutualizzazione dei debiti pubblici pregressi, ma di dotare l’Unione europea di risorse sufficienti per un grande ‘rescue plan’ europeo, sanitario, economico e sociale, gestito dalle istituzioni europee».
Nel manifesto si critica in maniera esplicita anche la posizione dell’Olanda, definita “un esempio di mancanza di etica e solidarietà”. «L’Olanda capeggia un gruppo di Paesi che si oppone a questa strategia», ricorda il manifesto, «e la Germania sembra volerla seguire. L’Olanda è il Paese che attraverso un regime fiscale ‘agevolato’ sta sottraendo da anni risorse fiscali a tutti i Paesi europei. A farne le spese sono i nostri sistemi di welfare e dunque i nostri cittadini più deboli, quelli che oggi sono più colpiti dalla crisi».
Di qui l’appello finale: «Cari amici tedeschi, la memoria aiuta a prendere le decisioni giuste.