Coronavirus, Fase 2: Conte incontra prima la maggioranza poi Regioni e Anci. I sindaci: «Non lasciateci indietro»

Coronavirus, Fase 2: Conte incontra prima la maggioranza poi Regioni e Anci. I sindaci: «Non lasciateci indietro»
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Domenica 26 Aprile 2020, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Risorse congrue e indicazioni precise: è quanto chiedono i sindaci al Governo per la Fase 2 dell'emergenza coronavirus. Alle 15 Conte vedrà  le delegazioni di Regioni, Anci e Upi, mentre in mattina aveva incontrato i capidelegazioni della maggioranza.

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E proprio dai primi cittadini arrivano richieste urgenti: «Noi sindaci, fin dall'inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza». È la lettera che i sindaci hanno inviato a premier Conte con le loro proposte in vista della cabina di regia. La lettera è firmata a nome di tutti i primi cittadini dai Sindaci dei Comuni capoluogo di Città metropolitana. All'incontro con il governo è previsto il collegamento del presidente dell' Anci, Antonio Decaro, sindaco Bari, di Virginia Raggi, sindaca Roma, di Roberto Pella, sindaco Valdengo in provincia di Biella, in rappresentanza dei Comuni più piccoli.

Le proposte. «Assicurare a Comuni e Città metropolitane risorse congrue per la spesa corrente alla luce della imponente riduzione di gettito fiscale, con particolare riferimento all'azzeramento delle imposte di soggiorno e di occupazione del suolo pubblico e alla forte riduzione della Tari». Lo chiede l'Anci, proponendo anche di «rifinanziare i cd. buoni spesa già erogati dai Comuni e assegnare ai Sindaci un plafond di risorse per il sostegno al reddito strettamente legato agli effetti sociali ed economici dell'emergenza. 

Regole chiare e linee guida nazionali. «Ripartire con gradualità secondo regole certe e chiare e misure attuabili si deve ed è possibile. Servono linee guida nazionali sui vari ambiti e settori. Serve definirle ed avere il tempo congruo per prepararsi. Serve più di tutto massima chiarezza e condivisione fra i vari livelli di governo - Comuni - Regioni - Stato- su chi fa che cosa e con quali risorse». Lo scrive l' Anci nelle proposte dei sindaci al governo in un documento dal titolo «Ripartire con certezze in sicurezza» e composto di 10 punti. I sindaci chiedono anche di «Migliorare il coordinamento delle misure di sostegno economico per i numerosi settori produttivi colpiti duramente dall'emergenza in modo da assicurare a tutti liquidità in tempi rapidi ed effettivo sostegno con particolare attenzione al settore turistico e balneare». 


Le province
Sul fronte della ripresa economica le Province chiedono «le risorse per un piano di investimenti di 2 miliardi su strade, ponti, gallerie e scuole superiori» in vista della Cabina di Regia con il governo per la fase 2 prevista per oggi alle 15. «Per quanto riguarda la scuola - sottolinea il presidente dell'Upi Michele de Pascale - le Province che gestiscono le 7.400 scuole superiori hanno bisogno di indicazioni certe sulle riaperture delle scuole, per potere iniziare subito a riorganizzare gli edifici in linea con le indicazioni anti Covid 19 in modo da poter essere pronti per il nuovo anno scolastico. Ma siamo anche a piena disposizione per trovare soluzioni sia per assicurare ai ragazzi maturandi la possibilità di svolgere le prove orali di persona, sia a ragionare su possibili esigenze immediate».

Quanto alla ripresa economica, le Province chiedono le risorse per un Piano di investimenti di 2 miliardi su strade, ponti, gallerie e scuole superiori «con cantieri da aprire anche subito - specifica de Pascale - quando le condizioni di sicurezza siano garantite. Per sostenere questo piano serve una grande operazione di semplificazione delle norme per gli appalti e i contratti pubblici, per potere fare partire gli investimenti con la massima rapidità, sempre tendendo insieme legalità e velocità». C'è poi il nodo della ripresa della mobilità, sia pubblica che privata, conclude de Pascale che propone: «Se la riapertura solo nell'ambito comunale può essere un limite per chi abita nei piccolissimi comuni, e la mobilità regionale appare ancora prematura, possiamo iniziare dalla mobilità nelle Province. L'area territoriale delle Province italiane è più o meno omogenea in tutto il Paese e può essere un utile banco di prova». Insieme a de Pascale, in rappresentanza dell'Upi interverranno alla Cabina di regia il Vice Presidente Vicario Upi Stefano Marcon e il Presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese.

 

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