Coprifuoco alle 24, è scontro. Palestre e piscine ipotesi subito ok. Via libera a matrimoni e centri commerciali

Coprifuoco alle 24, è scontro. Palestre e piscine ipotesi subito ok. Via libera a matrimoni e centri commerciali
di Alberto Gentili
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Martedì 11 Maggio 2021, 22:50 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 08:23

Mario Draghi si sta rivelando un tipo più tosto del previsto. La prova: non ha ceduto al pressing dei ministri Mariastella Gelmini (FI), Giancarlo Giorgetti (Lega) ed Elena Bonetti (Iv) che gli hanno chiesto di decidere in settimana le sorti del coprifuoco e delle nuove riaperture. L’attendismo del premier, che celebrerà lunedì il vertice di maggioranza, segue la linea della «cautela e della progressività». E, soprattutto, quanto gli è stato spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza e dei tecnici del Comitato tecnico scientifico (Cts): per avere un quadro reale dell’andamento dell’epidemia bisogna attendere almeno 21 giorni dal 26 aprile, quando il governo ha reintrodotto le zone gialle, abolito il divieto di spostamento tra Regioni, permesso di riaprire ai bar e ristoranti con tavoli all’aperto.

«Dopo le riaperture del 7 gennaio, che seguirono la stretta di Natale», spiega una fonte autorevole che ha in mano il dossier-aperture, «soltanto il 29 gennaio fu possibile valutare per intero l’effetto dell’allentamento. E questo vale anche adesso: per conoscere gli effetti di ciò che è stato deciso il 26 aprile bisogna aspettare i dati della prossima settimana, quelli attuali sono riferiti a lunedì 10 maggio: un lasso di tempo insufficiente per prendere decisioni ponderate.

Anche se, questa è la novità rispetto a gennaio, adesso c’è una campagna vaccinale che marcia spedita. E ciò consente di analizzare la situazione con una prospettiva del tutto diversa...». E questa prospettiva spinge Draghi a non attendere fino alla fine della prossima settimana prima di decidere un nuovo allentamento.

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IL COPRIFUOCO

Anche l’iper-prudente Speranza ormai ritiene che questa misura sia destinata ad essere superata. E accoglierebbe con favore altre aperture. Ma sempre con «prudenza e gradualità». Per questa ragione l’ipotesi più probabile è che il coprifuoco venga posticipato (da lunedì 24 maggio) alle 23, come del resto chiedono le Regioni. Lega, Forza Italia e Matteo Renzi però spingono per la mezzanotte. Un vero e proprio braccio di ferro il cui epilogo verrà deciso in cabina di regia. Di certo Draghi non inizierà neppure e discutere dell’abolizione del “tutti a casa” perché si darebbe al Paese l’idea che l’epidemia è finita, innescando «comportamenti inappropriati».

LOCALI, ORARIO PIÙ LUNGO

Il posticipo del coprifuoco porterà con sé un allungamento dell’apertura serale di bar e ristoranti con tavoli all’aperto. «Non avrebbe senso lasciare le cose così, sarebbe quasi un atteggiamento punitivo», confermano al ministero della Salute. Dunque, se il “tutti a casa” slitterà alle 23, i locali potranno restare aperti fino a quell’ora. Oppure alle mezzanotte se il coprifuoco verrà portato alle 24.

LOCALI AL CHIUSO

Le Regioni, ma anche il centrodestra e Italia viva, spingono per anticipare la riapertura di bar e ristoranti al chiuso. Attualmente la data della “liberazione” è fissata per il primo giugno, ma grazie al miglioramento del quadro epidemiologico e all’avanzamento della campagna vaccinale (circa 24,5 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose), è possibile che venga concessa la ripartenza di questi locali (inclusa la possibilità di consumare il caffè al bancone) da lunedì 24 maggio.

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CENTRI COMMERCIALI

Dopo le proteste di ieri in gran parte del Paese e il pressing di mezza maggioranza, in ambienti di governo è dato per scontato il via libera ai centri commerciali e agli outlet a partire dal week-end del 22-23 maggio. Escluso che l’apertura possa scattare da questo fine settimane.

MATRIMONI E CERIMONIE

La ripartenza del settore del wedding non è imminente. L’ipotesi più probabile è che il governo si limiti a fissare una data, presumibilmente il 12 o il 19 giugno. Ciò permetterà alle coppie di pianificare il matrimonio e la cerimonia: due eventi che per il Cts sono ad alto rischio a causa del sommarsi di ristorazione e feste.

PALESTRE E PISCINE

Da sabato potranno riaprire le piscine all’aperto. Ma è forte la pressione sul governo affinché venga anticipata la data di riapertura delle palestre (attualmente fissata per il 1° giugno) e contestualmente dare il via libera alle piscine al chiuso, nel rispetto dei protocolli già vidimati dal Cts.
 

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