Copasir, tocca a Urso. Vigilerà sull'agenzia per la Cybersecurity

Copasir, tocca a Urso. Vigilerà sull'agenzia per la Cybersecurity
di Emilio Pucci
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Giovedì 10 Giugno 2021, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 10:18

Si sblocca la partita sulla presidenza del Copasir, dopo le dimissioni di Volpi e dell'altro leghista Arrigoni e le sollecitazioni dei presidenti delle Camere per rimettere in moto l'organismo. Gli esponenti del partito di via Bellerio non partecipano ai lavori ma ad Urso bastano i 7 voti a favore (uno in più della soglia minima necessaria) per essere eletto presidente. Ed è in dirittura d'arrivo anche il progetto della creazione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale: ieri si è tenuta una cabina di regia del governo che ha dato il via libera al provvedimento che andrà in Cdm dopo il parere proprio del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Questa mattina è prevista l'audizione al Copasir dell'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Gabrielli che proprio un mese fa, ad un convegno di Fratelli d'Italia, avanzò la proposta di rivoluzionare il mondo della sicurezza cyber con una scelta strategica: un'agenzia fuori dal comparto Intelligence, per sviluppare «una capacità di resilienza» ed uscire da ogni logica emergenziale. È l'inizio di una nuova era e si registra una convergenza all'interno del governo e nella maggioranza, rispetto alla querelle sul piano presentato dall'ex premier Conte che avrebbe tagliato fuori il controllo parlamentare. È arrivato l'ok di tutti i partiti che sostengono il premier Draghi. «C'e' afferma il dem Borghi l'esigenza di adempiere una direttiva Ue ma anche di mettere in sicurezza gli investimenti connessi con il Pnrr».

RAPPORTI TESI

La svolta al Copasir ha irrigidito invece i rapporti nel centrodestra. «L'organismo può andare avanti anche senza il nostro contributo», si limita a dire Salvini dopo l'elezione di Urso.

Ma Meloni tende la mano al partito di via Bellerio: «Torni presto a collaborare in un comitato che si occupa di questioni molto delicate». A votare per Urso che per motivi di opportunità ha optato per la scheda bianca e si è dimesso da tutti gli incarichi di partito, i due commissari di FI, Vito e Fazzone, i tre pentastellati Dieni, Cattoi e Castiello, il deputato Pd Borghi e il renziano Magorno. Martedì si voterà il vicepresidente (potrebbe toccare a M5s), il giorno dopo ci sarà l'ufficio di presidenza che dovrà stilare il calendario e affrontare l'affaire sull'incontro tra Renzi e Mancini e l'indagine sulla morte dell'ambasciatore italiano in Congo Attanasio e del carabiniere Iacovacci.

Ma il primo dossier sul tavolo del Copasir è la nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Draghi ieri ha riunito i ministri Guerini, Speranza, Patuanelli, Gelmini, Giorgetti, Bonetti e il sottosegretario ai Servizi Franco Gabrielli, secondo il quale il nostro Paese ha una fragilità «per mancanza di consapevolezza dei rischi, per un deficit di cultura su questi temi: purtroppo ha osservato - siamo molto in ritardo e dobbiamo camminare a passi molto svelti». Del resto i principali Paesi del mondo si sono già attrezzati o stanno per affrontare la sfida. L'Agenzia avrà un direttore (sarà un dirigente di prima fascia dell'amministrazione dello Stato) con un mandato di quattro anni (sarà rinnovabile), 300 risorse all'inizio (nel 2027 si punta ad averne 800). Sarà posta sotto il controllo del Copasir. Il decreto contiene 20 articoli, l'Agenzia sarà pubblica, i contratti saranno equiparati a quelli della Banca d'Italia. Ai 300 di partenza si aggiungerà personale assunto a tempo determinato. Sotto il vertice ci saranno sei direzioni. All'interno sarà contenuto anche il Nucleo per la sicurezza cibernetica, che attualmente si trova nel perimetro del Dis. L'agenzia lavorerà sotto la presidenza del Consiglio dei ministri e l'Autorità delegata, in raccordo con il nuovo Comitato interministriale per la sicurezza cibernetica.

 

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