Via libera del governo al nuovo contratto del settore Sanità. L’accordo triennale (2019-2021) che ha avuto l’ok del Consiglio dei ministri riguarda 600 mila lavoratori, include anche le indennità e permette di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mensili, corrispondenti a un indice di rivalutazione del 7,2%.
I DETTAGLI DEL CONTRATTO
«Per i circa 270 mila infermieri ci sono tra i 146 e i 170 euro in più al mese: aumentare le risorse e valorizzare il ruolo dei nostri professionisti sanitari è la chiave per un sistema salute più vicino a tutti i cittadini» ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Intanto il governo ha dato disco verde anche al decreto, previsto dal Pnrr, sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici. Il testo stabilisce che l’assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche avviene mediante concorsi pubblici, orientati alla massima partecipazione, che si svolgono con modalità che ne garantiscano l’imparzialità, l’economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione e selezioni decentrate per circoscrizione territoriali.
Si stabiliscono i requisiti generali per l’accesso al pubblico impiego e, rispetto alla normativa precedente, si introduce la previsione che ai concorsi possano partecipare i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria e i cittadini di Paesi terzi che siano in possesso del permesso di soggiorno europeo per soggiornanti di lungo periodo, di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, del godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza e di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani.