È su quest'area, scossa dalla guerra dei dazi tra Cina e Usa e dai rapporti storicamente tormentati con Pechino, che l'Italia intende puntare i fari. Sfruttando non solo il Made in Italy ma anche - spiega il presidente dell'Ice Carlo Maria Ferro - industria 4.0, il comparto dei macchinari, la verticalizzazione dell'intera filiera di produzione. «Quando guardate all'Est, scegliete il Vietnam, una nazione di 95 milioni di abitanti, con un'economia dinamica», è l'invito del premier vietnamita Nguyen Xuan Phuc, che assieme a Conte apre la kermesse organizzata da European House-Ambrosetti e dall'associazione Italia-Asean. Macchinari agricoli, fashion design, logistica e digitalizzazione: sono questi alcuni dei pilastri della strategia d'espansione italiana in Vietnam. Con un minimo comune denominatore: «offrire l'ingegno e l'alta qualità del Made in Italy», spiega Conte.
Il premier, alla kermesse di Hanoi, porta una marcia in più legata al suo status istituzionale. Al bilaterale politico di ieri tra Conte e il suo omologo, si accompagna infatti l'incontro del premier con le aziende nostrane (da Saipem a Leonardo, da Fincantieri a Piaggio Group, da Eni a Ariston Thermo) e con gli ambasciatori italiani nell'aera Asean. «Il bilancio della missione è positivo, ho visto imprenditori motivati e contanti», sottolinea Conte rimarcando, come un pò tutti al Melia Palace Hotel che ospita l'evento, l'importanza di fare sistema.
«L'Asean è un partner indispensabile, dobbiamo sfruttare un potenziale ancora inesplorato», spiega Conte alla platea del Forum di Hanoi.
Crescita dell'export, introduzione di macchinari e know how digitale sono alcuni degli assi che il «sistema Italia» vuole giocarsi in un Paese come il Vietnam, con cui l'interscambio viaggia già oltre i 4 miliardi di dollari. Ma muoversi da soli a volte non basta. «La prossima legislatura europea deve essere quella del primo grande accordo comprensivo tra Ue e Asean e l'Italia deve essere leader in questo obiettivo. Sarebbe una risposta alle minacce protezionistiche di questo tempo», è la sfida lanciata da Letta.
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