Coronavirus, Palazzo Chigi: «Fake news Mes rischiavano di dividere l'Italia». Ira Lega e Meloni

Coronavirus, Palazzo Chigi: «Fake news Mes rischiavano di dividere l'Italia». Ira Lega e Meloni
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Lunedì 13 Aprile 2020, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 20:08

Giuseppe Conte va avanti. Due giorni dopo lo scontro frontale con le opposizioni per le sue accuse «con nomi e cognomi» in diretta tv, non solo non si scusa, ma tiene il punto, difendendo a spada tratta la sua condotta nel merito e nel metodo. Nel merito, con una nota di Palazzo Chigi, il premier ricorda a tutti che criticando le posizioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni sul Mes, «ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il »senso di comunità«, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza». 

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Conte: mai conferenza a reti unificate

«Decisa è anche la difesa della linea comunicativa adottata, la diretta in tv, che aveva provocato una furibonda polemica chiamando in causa anche la Vigilanza Rai e i vertici di Viale Mazzini. Poche ore dopo la conferenza stampa a Palazzo Chigi, s'era infatti registrata una forte alzata di scudi da parte dei componenti del centrodestra in Commissione, tanto che il suo Presidente, Alberto Barachini ha inviato un lettera alla Rai in cui si chiedeva pari spazio ai leader dell'opposizione e la richiesta per martedì della convocazione di un ufficio di Presidenza ad hoc. Conte ne ha anche per loro, facendo chiarire dall'ufficio stampa di Palazzo Chigi che nessuno «ha mai chiesto reti unificate». 

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«La decisione spetterà - come è sempre stato - sempre e solo ai responsabili delle singole testate», sottolinea il governo. Sempre nell'ambito della polemica sul presunto uso personalistico dei media, il premier, implicitamente ma in modo chiaro, reagisce anche alle critiche di Enrico Mentana. Il direttore del Tg de La7, a caldo, aveva infatti sostenuto che non avrebbe trasmesso interamente la conferenza stampa se avesse saputo prima delle accuse ai leader della Lega e di FdI. «I responsabili delle testate giornalistiche - è la replica di Palazzo Chigi - sono liberi di sostenere la singolare opinione secondo cui il Presidente del Consiglio non dovrebbe smentire fake news e calunnie nel corso di una conferenza stampa rivolta al Paese, né dovrebbe parlare di un tema rilevante e di interesse generale come il Mes». Insomma, un rilancio della linea dura in piena regola, contro il quale replica durissima Giorgia Meloni, quasi sorpresa che Palazzo Chigi sia tornato su questo tema dopo 48 ore. «Conte sa benissimo che utilizzare una conferenza stampa per annunciare la proroga del lockdown per attaccare le opposizioni è un atto di bullismo istituzionale». 

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«Questo tentativo di mantenere una rissa costante è un gioco irresponsabile al quale - sottolinea la Presidente di Fratelli d'Italia - non ci prestiamo». Sulla stessa linea anche la Lega secondo cui il governo anche a Pasquetta «è ossessionato», nell'attaccare «opposizioni e giornalisti». «Gli italiani - è la tesi del partito di Salvini - gradirebbero lo stesso impegno nel fornire almeno una mascherina protettiva ad ogni cittadino, invece di chiacchiere». Il prossimo round è di scena domani quando, alle 16, si riunirà l'Ufficio di Presidenza della Vigilanza. Le opposizioni già annunciano battaglia anche contro il presidente Barachini. Conte, invece, potrebbe decidere di rinviare nuovi 'affondì al momento delle sue comunicazioni alle Camere, prima del Consiglio europeo del 23, dove la maggioranza dovrà cercare tra l'altro un'intesa su una risoluzione condivisa anche sul Mes. Cosa non semplice visto che ancora oggi si registrano tensioni soprattutto tra Iv e Pd.

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