Discoteche, Conte bacchetta le Regioni: «Mai autorizzata la riapertura»

Discoteche, Conte bacchetta le Regioni: «Mai autorizzata la riapertura»
di Mario Ajello
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 10:54

Il governo di nuovo contro i governatori. E il premier Giuseppe Conte riapre le ostilità. Sulle discoteche. «Il governo - attacca il presidente del consiglio - non ha mai autorizzato l’apertura delle discoteche. Abbiamo sempre ritenuto impensabile che in una discoteca si possano mantenere distanze e indossare le mascherine. È chiaro che sono luoghi privilegiati di diffusione del contagio». Alcune Regioni però - e questa è l’accusa - «hanno voluto adottare protocolli sanitari ritenendoli compatibili con la riapertura delle discoteche. Abbiamo lasciato fare per alcuni giorni, ma quando abbiamo constatato che la curva epidemiologica rischiava di risalire siamo intervenuti e in Conferenza delle Regioni abbiamo, ancora una volta, dato tutti prova di grande collaborazione, convincendo anche i presidenti regionali più riluttanti a disporre la chiusura. Con l’occasione, abbiamo garantito un intervento di sostegno finanziario per tutti gli operatori del settore».

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Conte rimprovera e bacchetta insomma i governatori. E con la Lombardia e particolarmente severo, non sulle discoteche ma sui tamponi in aeroporto.
«Tutte le realtà che ospitano aeroporti internazionali - incalza Conte - si stanno organizzando per fare tamponi non solo nelle aziende sanitarie, ma anche direttamente negli aeroporti. A Fiumi- cino, ma anche a Venezia, le cose vanno bene. Con queste procedure sono stati individuati già diversi casi positivi. Confidiamo che anche negli aeroporti della Lombardia si possano fare presto questi test». I “provenienti dai cosiddetti Paesi a rischio” (Malta, Grecia, Spagna e Croazia), dovrebbero essere immediatamente sottoposti al tampone. Questo impone l’ordinanza emessa dal governo il 12 agosto scorso. E così accade in quasi tutti gli aeroporti italiani, dai più grandi come Fiumicino, ai minori, come Verona. Unica eccezione gli scali milanesi: a Linate i tamponi non si faranno mai per carenza di spazi idonei a ospitare i gazebo sanitari. Mentre Malpensa forse solo oggi comincia ad adeguarsi sotto i fulmini del premier.

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