Conte sabotato nel governo. Ma il Colle allontana la crisi

Conte sabotato nel governo. Ma il Colle allontana la crisi
di Alberto Gentili
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Martedì 27 Ottobre 2020, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 14:45

«Siamo in piena pandemia, una crisi di governo è impensabile», taglia corto un ministro dem di rango. E anche dal Quirinale filtra la convinzione che non sia «questo il momento» di far cadere il governo: «Mattarella è stato chiaro, il nemico è il virus...». Eppure, al contrario di quanto accadde ai tempi del lockdown di primavera, la tregua-Covid questa volta non regge. Il governo è lacerato, diviso per bande.

I motivi sono numerosi. Il primo: il nuovo Dpcm è stato varato tra mille contrasti e rischia di essere presto superato dall'impennata del virus, sommando tormenti a tormenti, impopolarità a impopolarità. Dunque, scatta la corsa a disconoscerlo. Il secondo: Giuseppe Conte, preoccupato per la tenuta economica e sociale del Paese, ha rincorso la curva dei contagi resistendo per giorni alle ulteriori restrizioni, finendo indebolito. Il terzo motivo è il riflesso del secondo: Matteo Renzi, fiutata l'aria, è tornato a picconare il premier e le ultime misure.

Ma parlando con i suoi esclude pure lui la crisi: «Non si può di certo far cadere il governo in questa fase». Il quarto motivo del caos: anche tra i 5Stelle monta il malumore per la nuova stretta, tant'è che i grillini inquadrano nel mirino il Dpcm e i ministri Paola de Micheli (Trasporti), Roberto Speranza (Salute), Dario Franceschini (Cultura). In più, ed è il fenomeno più allarmante, monta la rivolta sociale. «Ed è proprio da lì», sospira un alto esponente del Pd, «che potrebbero arrivare i rischi maggiori...».

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Il premier: ascolto e soldi

Conte reagisce come può. Non può di certo rinnegare il Dpcm, così prova a fermare le proteste con la «strategia dell'ascolto», ricevendo a palazzo Chigi una delegazione di baristi, ristoratori e operatori nel settore di sagre e fiere, che per tutta la giornata avevano protestato in piazza Montecitorio. Soprattutto il premier garantisce per oggi, dopo un vertice con le categorie colpite dal Dpcm, il varo del decreto con 5 miliardi di «ristoro», doppio per chi ha subìto perdite maggiori. Insomma: soldi subito per provare a sedare le proteste.


Ma ecco Renzi che - mentre l'opposizione accusa il governo di aver perso mesi senza preparare il Paese alla seconda ondata epidemica - chiede a Conte di cambiare il nuovo decreto. Perché «chiudere le scuole è una ferita devastante», come è sbagliato sbarrare «bar e ristoranti». Piuttosto «servono le aziende private per i trasporti, più posti in terapia intensiva...».

Non solo. Il leader di Italia Viva prende di petto il capodelegazione dem Franceschini e lancia una petizione per tenere aperti «i luoghi di cultura e di sport»: «Mi ha colpito che proprio il ministro della Cultura abbia giustificato la chiusura dicendo che dobbiamo salvare vite umane». Un'altra petizione renziana offre sponda alla «forte irritazione» della ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova ed è rivolta a far restare aperti «bar e ristoranti fino alle 22».

Non va meglio tra i 5Stelle. Le chat dei parlamentari grillini, spaventati dall'impopolarità, ribollono di abiure del Dpcm: «Una follia la chiusura alle 18». E di attacchi alla De Micheli che «ha perso tempo e ha sottovalutato il rischio-contagio nei mezzi pubblici», a Franceschini che «pensa a Favino, non agli ultimi», a Speranza che non avrebbe vigilato abbastanza sulle Regioni per potenziare i servizi sanitari territoriali. Falso, ma nel Vietnam rosso-giallo poco importa. E tale è il caos che il Guardasigilli Alfonso Bonafede è costretto a lanciare un appello: «Mai come ora serve un governo coeso. Basta divisioni e distinguo».


Doppio altolà di Zingaretti

Una situazione che inquieta e allarma il Pd. Il segretario Nicola Zingaretti, chiudendo la Direzione, chiede a Conte «di svolgere fino in fondo un ruolo di sintesi», sollecita «un salto di qualità» dell'azione del governo e a questo scopo rilancia l'idea «del patto di legislatura». Per poi picchiare duro sia su Renzi che sui 5Stelle: «È sempre stato sbagliato, ma ora stare con i piedi in due staffe è eticamente intollerabile. In gioco c'è la vita delle persone. L'Italia si aspetta da chi ha responsabilità di governo serietà e autorevolezza. Va fermato il diluvio di distinguo e chi cavalca le paure».
 

Covid, risarcimenti doppi per chi ha chiuso e graduali per gli altri

Aiuti raddoppiati per i settori che hanno subito chiusure totali, confermati o incrementati per gli altri. Il decreto di sostegno all'economia, pensato per accompagnare le nuove restrizioni imposte con l' ultimo Dpcm , dovrà aspettare almeno la giornata di oggi per essere approvato in Consiglio dei ministri: il governo intende confrontarsi nelle prossime ore con le categorie interessate.


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