Coronavirus, i comuni bresciani scrivono a Conte: ora tamponi a tappeto su medici, infermieri e volontari

Coronavirus, i comuni bresciani scrivono a Conte: ora tamponi a tappeto su medici, infermieri e volontari
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 09:31

Brescia - I comuni bresciani sono sul piede di guerra e hanno inviato un appello al Presidente del Consiglio, al Presidente di Regione Lombardia e al Capo Dipartimento della Protezione Civile in merito all'emergenza Coronavirus. In pratica il Consiglio di Presidenza dell’Associazione Comuni Bresciani, di cui il sindaco Gabriele Zanni è presidente, ha redatto e approvato all’unanimità  un documento con il quale chiede il monitoraggio e assistenza domiciliare più attenta delle persone con sintomi da Coronavirus a casa perché non ospedalizzate. «Bene le Unità Speciali istituite da ATS, ma questa è una strada da perseguire con più decisione, anche in collaborazione con reti territoriali e Comuni, in particolare Uffici di Piano dei Comuni».



In secondo luogo chiedono «effettuazione screening/tampone per categorie di persone più esposte a contagio o con alto rischio/probabilità di essere state contagiate (medici, infermieri, personale RSA, personale impiegato in assistenza domiciliare anche di disabili, persone venute a contatto con contagiati positivi, o che pur non diagnosticati hanno sintomi riconducibili a Covid-19)».

Nel documento si menziona l'urgenza di avere garanzie sulla  fornitura continua «e in base ai fabbisogni giornalieri di DPI per il personale sanitario e socio sanitario e categorie più a rischio» e «attenzione per una quarantena/isolamento delle persone dimesse dalle strutture ospedaliere, con individuazione di soluzioni alloggiative dedicate ad esclusione delle RSA».

I sindaci chiedono al governo di studiare una sorta di fase due di questa drammatica situazione, «che ha lacerato profondamente ognuna delle 205 Comunità della nostra Provincia».

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