«Non ho influito su alcuna procedura e nel mio ruolo non avrei nemmeno potuto farlo»: ha respinto tutti gli addebiti la ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini nell'interrogatorio davanti al gup di Perugia che deve decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura al termine dell'indagine sui presunti concorsi all'ospedale del capoluogo umbro che sarebbero stati pilotati da allora esponenti locali del Pd.
La ex governatrice - difesa dall'avvocato Nicola Pepe - ha ribadito la correttezza del suo operato in oltre tre ore di interrogatorio.
Nel corso dell'interrogatorio la ex presidente avrebbe anche parlato di quelle che considerò delle «pressioni perché si dimettesse». L'avvocato Pepe ha quindi posto la questione dell'uso del captatore informatico trojan utilizzato per alcune intercettazioni attraverso il telefono cellulare dell'ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia Emilio Duca. Sottolineando che a suo avviso «questo strumento non è aderente ai principi costituzionali che tutelano il diritti alla riservatezza».